Arrivare a Santiago, con le nostre forze, gli uni con l’aiuto degli altri

La route degli scout del gruppo Pontremoli 1 sul Camino di Santiago

Il gruppo degli Scout Pontremoli 1, di fronte alla Cattedrale di Santiago
Il gruppo degli Scout Pontremoli 1, di fronte alla Cattedrale di Santiago

Quest’anno il clan Cervo Bianco del gruppo Scout Pontremoli 1 ha scelto di percorrere insieme il cammino di Santiago, dal 2 al 12 Agosto. Santiago è una delle mete più importanti per i pellegrini di tutto il mondo, a tal punto da dare il nome ad un vero e proprio cammino: quello di Santiago, strutturato in diversi percorsi che spaziano da quello Francese che attraversa i Pirenei a quello Primitivo che ha inizio nell’antica capitale delle Asturie e a quello del Nord anche noto come Cammino della Costa, che parte dal Spagna del nord e si estende nei Paesi Baschi. La comunità clan del Pontremoli 1 ha scelto di intraprendere il Cammino Portoghese. Atterrati ad Oporto abbiamo valicato il confine tra Portogallo e Spagna dando inizio alla nostra avventura. Arrivati a Vigo ci siamo immersi nella vera essenza del cammino, dove il filo rosso sono stati la gentilezza delle persone incontrate. Come Hector, che in un momento di difficoltà si è reso disponibile a recuperare all’aeroporto di Santiago una compagna, che ha raggiunto il gruppo con due giorni di ritardo: una testimonianza di provvidenza, una presenza che ci ha accompagnato in tutto il cammino palesandoci il sostegno costante di Dio.

La provvidenza si è palesata anche durante l’hike, che nel gergo scoutistico è un pezzo di cammino percorso non in comunità ma in piccoli gruppi di due o tre ragazzi, nel quale si sperimenta l’autonomia e la precarietà di non avere un posto prenotato per la notte. Abbiamo parlato proprio di provvidenza perché durante quest’esperienza diversi ragazzi che hanno riscontrato non poche difficoltà a trovare un posto per la notte, tra ostelli pieni e la stanchezza che iniziava a farsi sentire. Nonostante lo scoraggiamento che stava portando l’arrivo della sera, tutto si è concluso al meglio trovando ospitalità in un convento. Questa è stata per noi la più grande testimonianza di provvidenza, comunità e altruismo che abbiamo incontrato durante il cammino. Nel corso delle giornate, dopo le fatiche della mattina, i pomeriggi erano riempiti dalle catechesi, divisi in pattuglie a cui erano assegnati dei simboli riguardanti il cammino (per esempio la conchiglia, il mantello e la freccia) su cui strutturare, con l’appoggio della guida spirituale Don Jules, le catechesi che spesso partivano da un testo religioso o da un gioco per poi finire con riflessioni e confronti tra il clan. Una delle più toccanti aveva come simbolo la Compostela. Partendo da una canzone e una testo biblico ci sono state poste due domande: il motivo per il quale avessimo deciso di intraprendere quel viaggio e come ci poniamo nella vita, e nel cammino, in relazione a quelli che sono i nostri obbiettivi.

Finalmente il 9 Agosto abbiamo concluso il nostro pellegrinaggio decidendo, nonostante la stanchezza, di percorrere in un giorno quei chilometri che inizialmente avevamo deciso di dividere in due tappe. Nonostante la fatica fisica, le vesciche e la stanchezza mentale al pomeriggio siamo arrivati a Santiago. Vedere la cattedrale è stata per noi un’emozione unica, tutti gli sforzi erano stati finalmente ripagati! È stato gratificante essere riusciti con le nostre forze ad affrontare un percorso così lungo e averlo fatto insieme, gli uni con l’aiuto degli altri. Abbiamo in totale percorso 140 km, per questo ognuno di noi ha ricevuto la Compostela, il documento che certifica il completamento del Cammino di Santiago che abbiamo ritirato all’Ufficio di Assistenza al Pellegrino della Cattedrale di Santiago. Per ottenere la Compostela, il pellegrino deve aver soddisfatto tre requisiti fondamentali: fare il Cammino per motivi religiosi o spirituali, aver effettuato almeno 100 km, provare che tale distanza sia stata effettivamente percorsa, grazie ai timbri raccolti nelle Credenziali del Pellegrino. Arrivare a Santiago è stato importante soprattutto dal punto di vista della fede, cardine della vita scout. La preghiera e la confessione, sono state rese possibili da don Jules che ci ha dato la preziosa opportunità di confessarci lungo il cammino e farci sentire compresi ed ascoltati. La nostra route però non era ancora finita, abbiamo passato gli ultimi due giorni a Finisterre, termine del Cammino di Santiago, in passato ritenuta il punto che sanciva la fine del mondo conosciuto. Così abbiamo vissuto prima di tornare a casa, l’esperienza di meravigliarci di fronte alla “fine del mondo”.

(I ragazzi e le ragazze del clan Pontremoli 1)