“La voce del Signore è più forte della violenza dei potenti della terra”

Sabato 18 maggio il vescovo, mons. Mario Vaccari, ha presieduto la Veglia di Pentecoste in Cattedrale a Massa

“Questa sera provo una gioia immensa nel cuore, per il nostro ritrovarci insieme in preghiera per invocare, come un’unica Chiesa, lo Spirito Santo”: così il vescovo diocesano, fra’ Mario Vaccari, ha espresso i propri sentimenti all’esordio dell’omelia nella celebrazione della Veglia di Pentecoste celebrata la sera di sabato 18 maggio in cattedrale a Massa. Un appuntamento atteso, a cui da tempo collabora la locale Consulta delle Aggregazioni Laicali e che riveste una particolare solennità, trattandosi della memoria dell’evento che ha sancito la nascita della Chiesa.
È la “Chiesa che fa famiglia”, attorno al proprio vescovo, e celebra l’effusione dello Spirito, la cui presenza è rappresentata dalla luce delle candele accese e che si perpetua ancora oggi nelle comunità locali; un momento che quest’anno ha assunto particolare solennità, visto che ricorrono gli 800 anni dalle stimmate ricevute da San Francesco alla Verna nel settembre 1224, e vista la presenza, nella Cattedrale, della Cappella delle Stimmate.
“La nostra invocazione stasera sarà potente – ha esordito mons. Vaccari – toccherà il cuore di Dio, affinché ci conceda lo Spirito Santo, proprio come avvenne per la Chiesa nascente. Avverto un’urgenza particolare nella supplica allo Spirito Santo”.
“Le letture odierne – ha continuato il vescovo dioesano – ci hanno illustrato il mondo esterno alla Chiesa, che tuttavia rimane al centro delle nostre quotidiane preoccupazioni. La storia della torre di Babele, in particolare, riflette la nostra epoca: l’uomo, fiducioso nella propria ragione e nelle avanzate tecnologie, crede di poter dominare il mondo da solo. Ma questo tentativo è destinato al fallimento, come ci insegna il libro della Genesi, poiché ignora i limiti, la fragilità e la debolezza umana. Le lingue si confondono e la forza e la tecnologia, pur essendo doni divini, si trasformano in strumenti di morte e violenza, incapaci di mantenere un equilibrio con la natura”.
La ricerca del benessere personale genera divisioni: “Ognuno pensa solo a sé stesso – ha spiegato fra’ Mario – creando conflitti evidenti anche nella nostra vita quotidiana”.
Per quel che riguarda le giovani generazioni, mons. Vaccari sabato sera in cattedrale a Massa ha riflettuto sul fatto che “i giovani non sono presenti in Chiesa, ma li troviamo all’esterno, pieni di desideri, speranze e paure che spesso ignoriamo”, mentre in merito all’esistenza di tutti noi “portiamo fardelli insostenibili, viviamo ‘nelle doglie del parto’, e non solo noi, ma anche la Creazione, che abbiamo piegato al nostro volere. Dobbiamo riascoltare il grido dei poveri e della terra”.
“Ecco il motivo del nostro ritrovarci insieme – ha continuato il vescovo diocesano – per implorare lo Spirito Santo, dono del Creatore, del Padre che ha operato tutto attraverso il Figlio. È lo Spirito che ci apre a un futuro nuovo e inesplorato, preparato per noi”.
Perché “i giovani avranno visioni, gli anziani sogni, e insieme guarderanno al futuro con occhi rinnovati. Crediamo che ciò possa realizzarsi, nonostante la violenza dei potenti sembri dominare il nostro mondo attuale. La voce del Signore è più potente!”
“Molti pezzi, uniti, possono creare qualcosa di grande – ha concluso fra’ Mario – L’unione è il desiderio di Dio per il suo popolo, che comprende l’intero mondo. Sono convinto che, se restiamo uniti nella nostra diversità, il Signore ascolterà le nostre preghiere e ci donerà una nuova Pentecoste”