
“Pellegrini di speranza”. Papa Francesco all’Angelus di domenica scorsa

“Vi chiedo di intensificare la preghiera per prepararci a vivere bene questo evento di grazia e sperimentarvi la forza della speranza di Dio”, ha detto Papa Francesco durante l’Angelus di domenica scorsa in vista del Giubileo del 2025.
“Per questo iniziamo oggi l’Anno della preghiera, un anno dedicato a riscoprire il grande valore e l’assoluto bisogno della preghiera nella vita personale, nella vita della Chiesa e del mondo”.
L’esperienza dell’Anno della Preghiera intende costituire un percorso verso il Giubileo del 2025 e verso l’apertura della Porta Santa nella Basilica Vaticana, il prossimo 24 dicembre, inizio ufficiale dell’evento giubilare, intitolato “Pellegrini di speranza”.
Il Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede, ha incontrato nello scorso novembre i delegati delle diocesi italiane, cui ha partecipato don Samuele Agnesini per la diocesi di Massa Carrara – Pontremoli.
Nell’occasione sono state fornite le prime indicazioni per la preparazione e organizzazione di questo grande evento della Chiesa universale. Innanzitutto il Santo Padre, di fronte a un mondo disperato, ha scelto il tema come un’occasione pastorale e come necessaria per far fronte alla perdita di speranza.
Il Dicastero invita le diocesi a costruire una catechesi e una pastorale sul tema della speranza nel tempo che ci separa dall’apertura del Giubileo. Nelle catechesi in preparazione e nelle omelie si reputi centrale il tema del pellegrinaggio, come occasione per attraversare la Porta Santa che è Cristo stesso.
Il calendario giubilare, già disponibile in rete, prevede, per motivi organizzativi, l’iscrizione obbligatoria dei pellegrini, per prevedere al meglio l’affluenza nella Capitale.
Il prossimo 9 maggio è prevista l’indizione ufficiale del Giubileo con la pubblicazione della Bolla, dove ci saranno maggiori indicazioni soprattutto per vivere il cammino giubilare nelle diocesi, dove non avverrà l’apertura della Porta Santa. Fin da ora si suggerisce di programmare il pellegrinaggio diocesano per facilitare sia l’organizzazione del Dicastero, sia il reperimento delle strutture ricettive a Roma.
Per quanto riguarda il pellegrinaggio della nostra diocesi, il delegato comunicherà al Dicastero un numero approssimativo di partecipanti; in seguito sarà inviata la comunicazione specifica e nominale.
Le celebrazioni liturgiche nelle chiese o nelle Basiliche Papali devono essere concordate direttamente dal delegato con le segreterie dei singoli luoghi di culto prescelti. Tutti coloro che desiderano prestare servizio come volontari verranno suddivisi in due categorie: stabilil e saltuari.
I volontari stabili dovranno rimanere tre mesi e saranno presentati direttamente dal delegato diocesano, che ne assicura l’affidabilità e la responsabilità. I volontari saltuari, invece, possono dare la propria disponibilità per una settimana, da sabato a sabato per motivi logistici, o per giubilei specifici: è obbligatorio per tutti la maggiore età e una lettera di presentazione del parroco.
A breve in diocesi verrà costituita una commissione, coordinata dal delegato, per affrontare tutti gli aspetti organizzativi.
(DF)