
Il Comune di Casola Lunigiana ha affidato i lavori: un itinerario dalla Pieve alla Rocca che sarà illuminata

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di restauro e consolidamento del castello medievale di Codiponte, popolosa frazione nel territorio comunale di Casola in Lunigiana, pochi chilometri a valle del capoluogo. Sono trascorsi ormai due anni da quando il Comune della Lunigiana orientale aveva pubblicato un avviso pubblico destinato ad operatori interessati ad intraprendere questa vera e propria sfida: togliere dal degrado quanto resta del castello e recuperarlo all’uso pubblico.

A disposizione ci sono poco meno di 200mila euro con i quali da qualche giorno l’impresa si è messa all’opera: la pulizia del sito, l’eliminazione della vegetazione infestante che negli ultimi anni aveva reso quasi invisibili i ruderi e il posizionamento dei ponteggi sono stati i primi interventi. Seguirà il consolidamento strutturale per impedire che altre porzioni delle murature possano crollare e l’intervento di consolidamento delle murature stesse; poi il restauro architettonico che prevede anche un parziale ripristino di porzioni murarie crollate nel tempo. Infine saranno sistemate le aree circostanti, ripristinati i percorsi di accesso che salgono dal paese sottostante e realizzato l’impianto di illuminazione. Così dopo il sapiente restauro del ponte sul torrente Aulella che ha riportato alla luce la struttura dell’antico manufatto, nei prossimi mesi anche il castello di Codiponte tornerà a svolgere quel ruolo di “vedetta” in questo punto strategico di una valle che è stata (ed è ancora) nodo viario imprescindibile nei collegamenti fra la Lunigiana e la Garfagnana. Ed è facile immaginare l’itinerario turistico-culturale che verrà offerto a turisti ed appassionati al termine dell’intervento: la straordinaria Pieve di Codiponte sulla sponda destra del torrente potrà essere il punto di sosta e di partenza di una comoda passeggiata che, attraverso il ponte, conduce al borgo e, da qui, lungo una antica via interna pedonale si potrà arrivare alla Rocca.

Al nucleo più alto del paese si accede sotto l’arco in pietra di una porta medievale che introduce al piccolo borgo arroccato dove spiccano alcuni tra i portali in arenaria più interessanti di tutto il comprensorio e con architetture che meritano il viaggio. Infine, l’itinerario potrà concludersi al castello le cui origini si perdono nei primi secoli del Medioevo e che venne più volte rimaneggiato fino all’aspetto che oggi conserva. Quelle attuali sono linee architettoniche che richiamano una destinazione più residenziale che militare: è il palazzo medievale nel quale, fra il XIV e il XV secolo, venne trasformato l’antico castello; un bell’edificio nel quale si evidenzia soprattutto il robusto loggiato che proprio in questi giorni è stato liberato dalla vegetazione. Probabile possedimento dell’antica e potente famiglia dei Bianchi di Erberia, nel corso del Duecento Codiponte e il suo castello passano sotto il controllo dei marchesi Malaspina della Verrucola, quel ramo che nel 1418 venne sterminato dai “cugini” di Castel dell’Aquila. Alla strage scampò un bambino che sarebbe poi diventato Spinetta III Malaspina e che, con l’aiuto della Repubblica di Firenze, riuscì a riconquistare le terre che erano state strappate alla famiglia.
(p. biss.)