Milano e l’Italia si confermano le capitali del design

Si è svolto nei giorni scorsi nella metropoli lombarda il Salone del Mobile

15_salone_mobileIl mondo del design internazionale si è ritrovato anche quest’anno a Milano, attorno agli eventi del Salone del Mobile giunto alla sua 56esima edizione, a confermare quello che è l’appuntamento più importante del mondo dell’arredo e del design per aziende, operatori e appassionati del settore. Un evento globale che dal 4 al 9 aprile ha interessato il grande quartiere fieristico di Rho-Pero, ospitando nei 24 padiglioni oltre al Salone con centinaia di stand espositivi, altri eventi quali il Salone Internazionale del Complemento d’arredo, Euroluce, Working 3.0 e il Salone Satellite. Come consuetudine ormai da diversi anni, le giornate del Salone coinvolgono anche tutta la città di Milano, con gli eventi del Fuorisalone che animano i diversi Design District della città, portando migliaia di turisti, studenti e appassionati ad una invasione pacifica della metropoli lombarda. Una manifestazione, quella del Salone nel totale che, nonostante la crisi generale delle fiere di settore nel mondo, sembra godere invece di ottima salute; se Milano è un appuntamento da non mancare per gli stranieri, molto del merito va anche alla settimana del design che si sviluppa nel Fuorisalone, che quest’anno, con circa 1.400 eventi, per 6 giorni ha vivacizzato, ma sarebbe meglio dire invaso come mai, la città meneghina, rendendola una vera capitale internazionale.

Mattarella: “Simbolo del lavorare insieme”

Una manifestazione, quella del Salone nel totale che, nonostante la crisi delle fiere di settore nel mondo, sembra godere invece di ottima salute, come rimarcato anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso inaugurale del 4 aprile, affermando che “partecipare, oggi, all’apertura del Salone, assume un significato particolare: è come la conferma di un sentimento di consapevolezza e di fiducia nelle risorse che l’Italia sa proporre”. Il presidente ha anche evidenziato che la manifestazione non è soltanto di un’attività espositiva, ma è anche simbolo di un metodo di lavorare insieme e di un modo d’interpretare la manifattura moderna.

Molti i percorsi, dal primo storico Brera Design District al più recente Ventura Lambrate e Ventura Centrale, passando per l’Università degli Studi di Milano, il Quadrilatero delle Moda e Zona Sant’Ambrogio, con mostre, installazioni, performance e negozi che hanno attirato migliaia di visitatori. Va precisato che il Fuorisalone non è però un evento fieristico; nato negli anni ‘80 su iniziativa di alcune aziende che operano nel settore dell’arredamento, in concorrenza con il Salone del Mobile, per contrastarne prezzi e politica commerciale, si è sviluppato autonomamente e senza alcun organismo di gestione centralizzata, fino a trasformarsi in un volano incredibile di nuove idee, tendenze e sperimentazione su materiali e tecnologie. Nell’insieme, il Salone del Mobile e il Fuorisalone oggi rappresentano, di fatto, un indicatore insostituibile per registrare a livello mondiale le tendenze che interessano tutto il settore del design e dell’arredo in generale. Un modo qualificato di conoscere, in breve sintesi, quali sono i principali trend che determinano il settore dell’arredo e degli stili dell’abitare attuale può essere fornito da alcuni interior designer dell’Associazione italiana dei progettisti d’interni (Aipi), che tutti i giorni si trovano a dover interpretare al meglio le attese di una casa al passo con il gusto del tempo.
Secondo Michele Volpi, designer d’interni con studio a Firenze, “la tecnologia si sta facendo strada a tutti i livelli e la troviamo applicata ai nuovi e vecchi materiali, in modo da aumentarne le caratteristiche tecniche e le prestazioni, così come la possiamo vedere proposta in nuovi impieghi nel campo della domotica, della sicurezza e dello svago. I materiali cosiddetti poveri si ritrovano, in molti casi, al posto d’onore, grazie alle nuove applicazioni ed ad una nuova sensibilità eco-green che si sta facendo strada tra le persone comuni”. Gianfranco Palmisano, che ha lo studio di interior design a Bari, non ha dubbi nel sostenere che il Salone è sempre un evento che si contraddistingue per la sua importanza strategica in Europa. “I gusti dell’arredo sono orientati, come da qualche anno a questa parte, al predominio dei colori neutri, scale di grigio scuro miste a toni di marroni: in sintesi i classici ‘neutri caldi’. Il legno domina su tutto, nella fattispecie legni importanti, mentre il vetro e l’acciaio, come di consueto, accompagnano l’eleganza delle forme. Particolarmente apprezzabile è inoltre il sempre maggior utilizzo del colore verde a complemento stesso dell’arredamento. In realtà, devo però dire che non ho percepito comunque grosse novità nella ricerca del nuovo, con provocazioni degne di un evento di tale grandezza. Mi aspettavo una risposta più forte e marcata da parte delle aziende in quel che è ricerca e sviluppo;comunque sia, l’evento Salone e dintorni rimane sempre un must, una tradizione di cui andare fieri di essere italiani e rappresentanti di questo fantastico mondo che è il design. Più propositivo e sotto molti aspetti anche più coinvolgente, è stato invece, come sta accadendo da anni, l’ormai rodato Fuorisalone; un mondo fantastico, dove perdersi avvolti dal design globale e con la bella sorpresa, questa sì, di vedere un numero sempre più crescente di nuovi e giovani talenti designer da tutto il mondo”.

Gianpiero Brunelli