Inquieta e insanguinata è gran parte dell’Europa del XVI secolo
Carlo V d’Asburgo

Dopo eccezionali 40 anni di pace, nel 1494 eserciti stranieri dall’Europa tornano a sconvolgere l’Italia con le “guerre orrende” per conquistarla e affermare l’egemonia di Francia o dell’impero germanico. Carlo V d’Asburgo, già re di Spagna, Paesi Bassi e le nuove conquiste in America Latina, nel 1519 viene eletto anche imperatore.
Il grande scontro si combatte in Italia e sui tre re francesi del casato Valois (Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I) vince Carlo V (nell’immagine qui a lato) incoronato re d’Italia e imperatore nel 1530. Era andata a vuoto l’esortazione dell’ultimo capitolo del Principe di Machiavelli a uno di casa Medici a redimere l’Italia dalle “crudeltà e insolenze barbare”.
I piccoli principi dei piccoli Stati italiani non si allearono per impedire la perdita di indipendenza; il tentativo in extremis contro i francesi nella battaglia di Fornovo del 6 luglio 1495 non ottenne lo scopo.
La dominazione spagnola si estese al regno di Napoli (rimarrà fino a Garibaldi) con Sicilia e Sardegna, Piombino e lo Stato dei Presìdi, il ducato di Milano esteso fino a Pontremoli, che era stato dato come dote insieme a Cremona per le nozze di Bianca Maria Visconti con Francesco Sforza, capitano di ventura che diventava duca di Milano.
Le due corone asburgiche in unione personale con Carlo V vengono divise dopo la sua morte; la pace di Cateau Cambrésis del 1559 stabilisce che Filippo II è re di Spagna e Ferdinando I d’Asburgo imperatore germanico.
Le laceranti scissioni portate dalla riforma luterana e calvinista impegnano molti paesi nelle guerre di religione. In Francia si può parlare di guerra civile tra cattolici e ugonotti, come sono chiamati i potenti calvinisti francesi, dal 1572 al 1594 fu lotta durissima conclusa con Francesco Borbone che si fece cattolico per poter essere incoronato re di Francia (a lui è attribuito lo slogan opportunistico “Parigi val bene una Messa”).
Dall’autorità del papa si stacca anche la chiesa anglicana. Al suo interno la chiesa cattolica si rigenera con i nuovi ordini religiosi di carità e con la Compagnia di Gesù e la professione di fede confermata nel Concilio di Trento. L’Europa balcanica è sotto l’assalto dei Turchi e Filippo II mira a contrastarli nel Mediterraneo, arrivano ad assediare Vienna, sconfitti a Lepanto il 7 ottobre 1571 da una grande flotta cattolica, rimasero però sempre una minaccia.
La situazione politica porta ad un progressivo indebolimento della Spagna, che non riesce o non vuole investire in manifatture o mercati la moneta coniata con l’oro e l’argento delle miniere americane colonizzate: (torna a riscontro l’impoverimento di cui abbiamo detto per Pontremoli).
L’asse della politica e dell’economia si sposta sull’Atlantico e cominciano le mosse di colonizzazione anche di terre sull’Oceano Indiano e Pacifico. Le potenze che si affermano molto sono l’Inghilterra di Elisabetta I Tudor e l‘Olanda che si stacca dalla Spagna dopo una guerra durissima.
Si va formando una nuova Europa anche sul piano dei rapporti sociali, delle produzioni agricole e artigianali, dei mercati, della politica monetaria con la rivoluzione dei prezzi.

(m. l. s.)