
Le esibizioni delle nostre squadre nelle varie amichevoli e nei tornei estivi sembrano non poter rivelare niente di credibile, almeno nei fatti, perché se le cose stessero davvero così bisognerebbe cominciare a preoccuparsi. Sugli scudi la Pontremolese che, tra una contraddizione e l’altra, attende l’esito di Massese-San Marco Avenza per sapere quale potrà essere il suo futuro in vista di un torneo di Eccellenza ormai alla partenza. Niente di nuovo, però, sui calendari dei diversi tornei che potrebbero uscire alla fine di questa settimana.

Chi si aspettava che la fine di agosto e le prime giornate di settembre potessero portare novità esaltanti relativamente allo stato di salute del nostro calcio, sicuramente sarà rimasto deluso anche se, in sostanza, alcune manifestazioni di un qualche interesse ci sono state, che però non hanno aggiunto niente di nuovo a quanto era emerso in precedenza. Su tutto certamente l’esito della Summer Cap che andrà a concludersi con una finale imprevista tra Filattierese e Mulazzo per una serie di situazioni che potevano, almeno per decenza, essere evitate, facendo in modo che la manifestazione mantenesse quell’aureola di concretezza che l’aveva ispirata. In aggiunta alla defezione di Podenzana e Monzone, non è stata certo gratificante la posizione del Serricciolo o quella della Pontremolese che, dopo avere strapazzato la Filattierese, si è presentata a Mulazzo in pratica con la squadra Juniores, cosa che poteva essere prevista già in fase organizzativa, data la differenza di livello tra le società in gara, rendendo quindi ben più credibile la competizione e i suoi effetti finali.

Ma sono cose destinate a passare in secondo piano nel brevissimo perché, assorbita la soddisfazione del momento per chi alzerà al cielo il trofeo, l’occhio scivola subito sull’imminenza della disputa del primo turno di Coppa Italia per l’Eccellenza e di Coppa Toscana per gli altri tornei, da cui andremo a ricavare le prime sentenze importanti e vincolanti della stagione in vista dell’esordio dei campionati previsto per la prima domenica di ottobre. Cosa ci attenda lo abbiamo già segnalato la volta scorsa, ovvero la Pontremolese dovrà attendere l’esito del confronto tra le cugine di Costa per ospitare al Comunale la perdente per un confronto all’ultimo sangue per sapere se la strada per proseguire nella competizione resta aperta. Non sappiamo al momento quale sia effettivamente l’interesse della squadra azzurra per la Coppa Italia, in quanto le difficoltà del campionato, ridotto come sapete a 12 squadre e quindi a sole 22 partite, con minimi margini di recupero in caso di difficoltà, lascerebbero ipotizzare almeno un atteggiamento di nonchalance, visto che prioritaria resta sicuramente la salvezza. La Pontremolese attuale, infatti, è una squadra in costruzione sotto tutti i livelli e non solo per il cambio di allenatore e la nuova impostazione nella gestione tecnica, ma soprattutto per la lunga serie di innesti soprattutto con giovani intorno ai vent’anni, ai quali più di tanto non si potrà chiedere se non di guardare alla vecchia guardia per recuperare quell’esperienza che dia senso ad una carriera tutta in divenire di cui il palcoscenico dell’Eccellenza può rappresentare già qualcosa di veramente importante. Sono significativi, infatti, anche gli innesti di giocatori di certificata qualità come l’ultimo acquisto Musetti che, visto all’opera, ha fatto intendere di poter essere un punto di riferimento davvero importante, specie se affiancato a personaggi già noti all’ambiente come Occhipinti, cui proprio la presenze di una spalla di qualità potrebbe significare di poter tornare ai livelli già messi in evidenza nel passato ormai non più recente, ma che tante soddisfazioni ha saputo dare alla tifoseria locale. Chiaro, quindi che siamo nella necessità di dare la giusta importanza proprio alle esibizioni dell’ultima ora, come quella di Lavagna, dove alla fine diventa davvero difficile esprimere un giudizio che non sia critico per diversi aspetti, ma che conviene evitare perché non avrebbe un significato plausibile. Il confronto con la Lavagnese doveva e voleva essere una verifica dello stato di salute dei singoli che, tenuto conto della miriade di defezioni dovute ad impegni e infortuni, non potevano essere in grado di mettere insieme qualcosa che avesse senso per il gruppo, per cui il risultato finale è stato la logica conseguenza di qualcosa di illogico a cui bisogna saper dare il valore che merita. Certo, da ora in poi, per il giovane mister azzurro e per il suo direttore tecnico Bertacchini il tempo della meditazioni sembra in fase di esaurimento perché, in un modo o nell’altro, l’occhio deve cominciare a scivolare sugli impegni concreti che, sebbene non sembri, ormai incombono.
Manca davvero poco all’esordio di Coppa Italia, come manca poco all’esordio in Campionato e, a quel punto, una squadra credibile dovrà essere allestita a tutti i costi perché, seppure la Coppa non dovesse interessare più di tanto, visti i tempi e gli obiettivi di fatto, partire bene nel torneo sarà fondamentale per dare il dovuto sprint al gruppo e per ricostruire quel rapporto con la tifoseria che si aspetta qualcosa di importante visto quello che si è cercato di mettere in piedi. Insomma, non c’è proprio più da scherzare né da prendere sotto gamba il tempo che ancora avanza per dare un significato a quanto fatto fino ad oggi per imbastire una squadra che, sulla carta, dovrebbe disporre di tante pedine importanti e che quindi è nella necessità di essere impostata nel modo giusto per affrontare un impegno annuale di grande significato, da cui dovrà venire di necessità qualcosa di buono. In concreto, sebbene i calendari non siano ancora stati resi noti e quindi manchi un riferimento certo cui guardare per affilare le armi in base alla caratura che l’avversario possibile potrà proporre, l’occhio dovrà andare soprattutto ai riscontri proposti dalla Coppa Italia che, sebbene in modo non del tutto confrontabile, diranno almeno chi è già in palla e chi no, anche se resta sempre il dubbio che l’interesse per quell’obiettivo non sia tale da indurre a mascherare la situazione reale proprio per confondere le carte in vista dell’esordio, come già verificato in passato. Insomma, e lo abbiamo già detto altrimenti, questa fase interlocutoria, come in passato, continua a mantenersi ben poco allettante in termini di valutazioni, semmai resta destinata a confondere al meglio le carte in tavola senza permettere di fare ipotesi credibili neppure sul futuro imminente. Crediamo però non sia il caso di prestarci al gioco perché non è proprio il momento di fare del pettegolezzo, ma conviene restare con i piedi ben saldi al terreno in attesa che qualcosa di certo ci dica su cosa possiamo cominciare a ragionare. E questo vale dalla Eccellenza alla Terza categoria, di cui al momento non sappiamo alcunché, nessuno escluso. Occhio quindi agli esiti della prossima domenica per cominciare a riflettere, pur nella certezza che molte delle riflessioni possibili potranno soltanto aggiungere interrogativi a quanto andrà a succedere nel breve. Ma questo fa parte del gioco e guai a rinunciare preventivamente a quello che il gioco del calcio sa di poter offrire, senza dimenticare le tante, troppe contraddizioni che, nel suo esprimersi a qualunque livello, riesce a proporci.
Luciano Bertocchi