Festività ed epidemia: un Natale senza presepi viventi

Da Equi a Massa, da Pallerone a Quercia, il distanziamento sociale ferma i tradizionali eventi legati al Natale

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Niente presepi ed eventi legati alla tradizione cristiana del Natale. Tra gli effetti collaterali dell’epidemia di Covid-19 c’è anche la sospensione di tutte quelle manifestazioni che, nell’epoca della società dei consumi e della secolarizzazione, contribuiscono a ricordare le radici religiose delle feste di fine anno. Una lista non esaustiva delle cancellazioni in provincia comprende il presepe vivente di Albiano Magra, quello di Cinquale, l’originale presepe di San Francesco al Castello del Piagnaro di Pontremoli. Ma non solo: in tutta la Lunigiana e nella zona apuana saranno molti – dai più importanti a quelli meno visibili ma comunque sempre apprezzati – gli eventi che durante queste festività non andranno in scena. A partire dall’evento di maggiore richiamo e di maggiore tradizione, il Presepe Vivente di Equi Terme, allestito dal 1986 nello scenario mozzafiato del borgo fivizzanese incastonato nelle Alpi Apuane. Solo il terremoto del giugno 2013 fermò per due anni il percorso nei borghi in riva al Lucido fino alla natività allestita nella grotta della Buca. Che l’edizione numero 32 del presepe non sarebbe andata in scena gli organizzatori lo avevano già deciso a settembre: le troppe incognite legate alla situazione sanitaria rischiavano di vanificare gli sforzi organizzativi per mettere in scena oltre 100 figuranti e accogliere le migliaia di persone che affluiscono ogni anno nel borgo termale, anche da molto lontano.

47presepePer il 2020 gli organizzatori hanno provveduto solo ad allestire, come nel 2019, l’illuminazione natalizia del paese, per offrire agli abitanti della vallata un’atmosfera comunque festiva. Stessa sorte, scendendo verso valle, per il presepe meccanico di Pallerone, una delle rappresentazioni animate più vecchie d’Italia – il primo allestimento risale al 1935 – che ha la peculiarità di essere visitabile tutto l’anno. Già da alcuni mesi, a maggiore ragione nel tempo di Natale, il presepe è visitabile su prenotazione dai soli residenti: troppe le incognite legate all’afflusso di turisti e scolaresche che ogni anno vengono a vedere il presepe ideato da Silvio Marino Baldassini e diventato negli anni patrimonio dell’intero paese, grazie al sostegno di tutta la popolazione palleronese, che nei decenni ha contribuito ad ampliarlo e a dargli una sede stabile. Di riaprire alle visite se ne parlerà nel 2021, e anche di apportare quelle migliorie necessarie a rendere la rappresentazione ancora più affascinante, necessariamente rimandate dato l’azzeramento delle entrate. A Quercia, sempre in territorio aullese, salterà l’appuntamento con la calza della Befana che dal 1987 vanta di essere la più lunga del mondo con i suoi 25 metri di stoffa cuciti dai volontari della Pro Loco e decorati dall’artista massese Almo Del Sarto che vengono calati dal campanile della chiesa parrocchiale. L’evento ideato sotto la guida di don Roberto Turini, da pochi mesi a riposo dopo cinquant’anni di animazione religiosa e culturale di Quercia e Olivola non è soltanto folkloristico: la manifestazione era preceduta, la sera prima dell’Epifania, da una serata di riflessione e preghiera sul tema della pace e da una processione. Il giorno successivo l’esposizione della calza è preceduto dall’arrivo del Re Magi. Quest’anno la calza probabilmente verrà srotolata, in omaggio alla tradizione, ma senza eventi o manifestazioni. A subire uno stop sarà anche il “presepe interattivo” che dal 2000 l’Azione Cattolica diocesana mette in scena ogni 3 anni nella suggestiva location della Rocca Malaspina di Massa e dei borghi sottostanti. Quello del presepe interattivo è un progetto di vera e propria evangelizzazione: i quasi 300 figuranti che durante l’autunno si preparavano sia dal punto di vista teatrale che spirituale interagiscono con i visitatori invitati, nell’itinerario verso la mangiatoia che ospita Gesù bambino, a riflettere su chi stanno cercando e perché. Una formula che nell’ultima edizione, quella del 2017, ha richiamato nelle varie serate ben 17 mila visitatori. Tutto rimandato al 2021? Sì, anche se in Azione Cattolica proprio in queste ore si sta lavorando per lanciare ugualmente, con i mezzi che le tecnologie offrono, un messaggio sul più autentico senso del Natale. (Davide Tondani)