Disturbi dell’alimentazione, “Le Iene” al centro Madre Cabrini

La giornalista della trasmissione Mediaset, Veronica Ruggiero, ha trascorso una giornata nell’istituto

Foto di gruppo durante il servizio della giornalista, Veronica Ruggiero, al Centro Madre Cabrini
Foto di gruppo durante il servizio della giornalista, Veronica Ruggiero, al Centro Madre Cabrini

Dimenticando per una volta la loro consueta “aggressività” che caratterizza ed ha reso famoso il celebre programma di Mediaset “Le Iene”, questa volta i giornalisti dalla caratteristica tenuta nera sono entrati con delicatezza e in punta di piedi per far conoscere la realtà del Centro Madre Cabrini a Pontremoli. In particolare è stata la giornalista Veronica Ruggiero (che tra l’altro giocava quasi in casa visto che è nativa di Borgotaro) che ha trascorso la giornata di martedì primo marzo all’interno dell’istituto che si occupa del trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. Così la giornalista ha potuto trascorrere la giornata assieme alle “rondini” e alle “farfalle” (così vengono chiamate dagli operatori le ospiti della struttura). Un centro dove ragazzi e ragazze affetti da una patologia subdola, quali sono i disturbi dell’alimentazione, vengono seguiti e curati, ospitati nei moduli terapeutici dell’ala nuova del Cabrini. Si tratta di un Centro riabilitativo per i disturbi del comportamento alimentare e del peso la cui supervisione scientifica è affidata alla dottoresa Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, responsabile del Centro disturbi del comportamento alimentare di Todi. Un centro di eccellenza nel settore che può ospitare circa una cinquantina di ragazzi, con varie tipologie di disturbi dal reparto per la riabilitazione degli affetti da disturbo dell’alimentazione incontrollata, si occupano di anoressia, bulimia e binge-eating (cioè il disturbo da alimentazione incontrollata caratterizzato da ingestione compulsiva) e sono seguiti da personale altamente qualificato. Ma il servizio delle Iene è voluto andare oltre all’aspetto medico, ed ha raccontato anche l’aspetto umano, l’importante sostegno che centri come quello pontremolese possono rappresentare per le famiglie che, troppo spesso, combattono battaglie durissime come quelle dei disturbi alimentari dei lori figli, quasi in solitudine. Un importante supporto sottolineato del resto dalle stesse ragazze nel corso dell’incontro e che altre prima di loro avevano potuto manifestare nel corso del convegno pubblico che si era tenuto nel teatro del Centro Cabrini con la partecipazione della ministra per le pari opportunità e la famiglia, Emilia Bonetti. (r.s.)