
Nel fivizzanese tante le situazioni di disagio. Dalla Provincia le lamentale per i pochi fondi a disposizione. Ma la situazione viaria deve essere affrontata al più presto.

Il Comune di Fivizzano è circondato da non pochi Comuni (Casola, Fosdinovo, Comano, Licciana, Carrara, Aulla) con i quali è collegato da strade provinciali, come, per legge, è qualificata la viabilità intercomunale. Nel territorio fivizzanese sono circa 180 i chilometri delle strade che ricadono sotto la giurisdizione della Provincia per quanto riguarda la loro manutenzione o eventuali migliorie. Delegato a queste problematiche, per tutta la Provincia, è il consigliere comunale fivizzanese Claudio Ricciardi, l’equivalente di chi non molto tempo fa sarebbe stato definito Assessore provinciale ai Lavori Pubblici. Incarico sicuramente non appagante, in quanto le criticità da affrontare sono numerose e i soldi per risolverle pochi o niente, almeno a sentire le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Ricciardi, che rimarca anche l’inconsistenza di una istituzione frutto di un’elezione di secondo livello con competenze limitate alle strade e alle scuole superiori. I finanziamenti per le opere di un certo rilievo derivano da progetti presentati al Governo centrale, regionale o europeo. Alcuni interventi se li mettono in carico, addirittura, gli stessi Comuni, come è avvenuto per i danneggiamenti al tratto di strada vicino a Carrigio di Monzone, che dovrebbero essere riparati a breve, dopo anni di attesa, essendo già stato assegnato l’appalto dei lavori per un ammontare di 70.000 euro, una volta risolti alcuni intoppi burocratici. Così è stato detto da amministratori comunali.

Ma, percorrendo le strade provinciali, si nota che anche altre sono le situazioni bisognose di interventi, all’apparenza anche di poco conto: su una curva nei pressi di Gragnola, ad esempio, dove è stata limitata l’ampiezza di una curva per una piccola frana, o sulla provinciale per Pognana o su quella vicino a Folegnano. Più impegnativo, invece, sembra il recupero del cedimento verificatosi alle “Tre Case” di Pian di Molino. è bene, però, ricordare anche quanto è stato realizzato o è in corso d’opera. Ci si riferisce alla riapertura della strada interrotta fra Moncigoli e Posara, al consolidamento dei siti franosi lungo la strada che porta dMonzone a Carrara (mancano, però, le asfaltature e l’inizio più volte annunciato delle migliorie sulla stessa, cofinanziate dagli imprenditori delle cave del Sagro), di quelli nei pressi di Folegnano e Mezzana. Sicuramente il quadro è incompleto; inoltre il territorio è attraversato da altrettanti chilometri di strade comunali, in aggiunta a quelle regionali e statali, ad evidenziare la complessità del problema viario, che, però, deve essere affrontato con determinazione, perché, unitamente a quello sanitario, è un servizio fondamentale per trattenere le persone nei paesi che stanno volgendo allo spopolamento. Non per niente la viabilità è al centro delle loro discussioni e delle loro lamentele. A questo proposito sembra siano terminate quelle relative al recupero del magazzino delle Ferrovie nei pressi della stazione di Monzone. Racchiuso per anni dai ponteggi e oggetto dell’ironia della gente, ha visto l’inizio dei lavori al tetto ed alla struttura. Una sala spaziosa ed una piccola potranno sicuramente trovare una utilità per le iniziative del paese, ma anche in questo caso non sono mancate delle obiezioni. Qualcuno avrebbe preferito l’abbattimento dell’edificio. Forse è meglio che rimanga in piedi, a testimoniare una storia e a mettersi al servizio della popolazione. Andreino Fabiani