La cerimonia a Soliera e nella Biblioteca “Emanuele Gerini” di Fivizzano

Si è svolta a Fivizzano, lo scorso sabato 26 ottobre, la cerimonia di intitolazione della sala del Fondo Librario Antico ai Padri Francescani del convento di Soliera. La giornata è iniziata proprio nella chiesa dell’ex convento, dedicata alla Madonna dei Colli, alla presenza di numerosi ex allievi dell’istituto nato nel 1894 per scopi educativi e scolastici ad opera di tre padri francescani cacciati da Fivizzano. La Santa Messa è stata celebrata alla presenza del parroco di Soliera don Maurizio Marchini che ha seguito la ristrutturazione dell’edifico ora riaperto al pubblico. Nel secolo scorso la scuola si è sviluppata prima come istituto paritario e poi come scuola media e istituto superiore statali, fino al 2000, quando i tre frati rimasti hanno consegnato la struttura alla provincia di Massa, lasciando in piena attività l’Istituto Professionale Agrario. In seguito al terremoto del 2013, su iniziativa del sindaco Paolo Grassi e del dirigente scolastico Lucia Baracchini, lo stesso è stato definitivamente trasferito a Fivizzano. Rimangono ancora attive le serre, mentre il resto dell’edifico è vuoto ed è stata persino chiusa la smieleria da poco attrezzata e che serviva all’associazione degli apicoltori locali. La cerimonia si è quindi spostata a Fivizzano, nella Sala del Museo degli Agostiniani. Per primo è intervenuto il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, il quale ha chiesto perdono ai Padri Francescani per non aver mai prima visitato una struttura così pregevole, per la quale egli, insieme con il sindaco Gianluigi Giannetti e il consigliere regionale Giacomo Bugliani, intende elaborare un progetto per trasformarla in una Università di Agraria dell’Appennino Ligure Tosco-Emiliano, per le specificità del territorio, da presentare al Governo tramite il segretario del PD Nicola Zingaretti e il ministro Dario Franceschini. Loris Duranti ha fatto una breve cronistoria del convento. Sono seguiti i saluti commossi e pieni di nostalgia del dott. Alberto Ravecca del presidente dell’Associazione ex allievi Emanuele Panconi. Di seguito Francesco Leonardi, curatore della biblioteca, ha accompagnato i numerosi ospiti presenti verso la sala Fondo Librario Antico per procedere all’intitolazione ufficiale della stessa ai Padri Francescani di Soliera. Dopo il taglio del nastro, si è aperta davanti agli ospiti una sala con scaffali accuratamente protetti da una leggera grata, che lascia intravedere incunaboli e testi del XVI secolo accuratamente conservati; tra questi, un erbario con descrizione, raffigurazione e conservazione materiale delle erbe del territorio. C.L.
Se ne è parlato durante la giornata
Un progetto per il recupero dell’ex convento di Soliera?

“Non omnis moriar, Non morirò del tutto”, disse, citando Orazio, il Padre Provinciale il 24 settembre 2000 nell’ultimo Convegno degli ex allievi. “L’Ente pubblico si farà carico degli interessi della Comunità di Soliera, il convento dovrà essere un luogo aperto, dove agli ideali di un tempo si affiancherà l’impegno sociale delle istituzioni”. “Memoria sì, doverosamente”, ha oggi con forza ribadito nel suo intervento, a fine della Santa Messa che si è svolta nella mattinata di sabato 26, l’ex allievo Ravecca, riprendendo le parole del francescano celebrante, “ma con lo sguardo e l’impegno rivolti al futuro, per non cadere nella triste nostalgia di un passato irripetibile”. Tanti sono stati gli anni di abbandono e di degrado, che hanno visto il convento perdere tutte le scuole che ospitava, Agrario compreso. Nel disinteresse generale, sembrava lasciato al proprio destino e, quindi, avviato a morte sicura, anche strutturale. Improvvisamente, però, durante la cerimonia di intitolazione della sala, sono state lanciate idee di un suo recupero per nuove utilizzazioni. In questa direzione si sono espressi, nei loro interventi, sia il sindaco Gian Luigi Giannetti che il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti ed il consigliere regionale Giacomo Bugliani. Al Governo nazionale ed , in particolare, al Ministero dei Beni culturali, sarà presentato un progetto per la sua ristrutturazione, finalizzata alla creazione di un polo universitario dell’Appennino Tosco-emiliano per lo studio, indicativamente, delle problematiche ambientali e sismiche. Impegni, quelli presi dai politici, onerosi e di fondamentale importanza per la rinascita e lo sviluppo di Soliera e di tutto il territorio fivizzanese, che ora attendono di essere tradotti dalle parole in atti concreti. Andreino Fabiani