Madre Serafina Formai è “venerabile”

La notizia diffusa giovedì scorso dalla Sala Stampa vaticana. Fondatrice delle Suore del Lieto Messaggio a Pontremoli “ha vissuto in modo eroico le virtù cristiane”

08Serafina_FormaiMadre Serafina Formai, fondatrice delle Suore del Lieto Messaggio di Pontremoli, è stata dichiarata “venerabile”. A darne notizia la Sala Stampa vaticana che ha riferito dell’incontro, avvenuto pochi giorni fa, tra il Santo Padre Francesco e il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per la causa dei santi. Con tale solenne pronunciamento la Chiesa riconosce, ufficialmente, che la “Serva di Dio” madre Serafina Formai ha vissuto in modo eroico le virtù cristiane e quindi ora è possibile procedere, in modo ancora più spedito, ma sempre secondo i tempi di Dio, verso la beatificazione.
È noto che il cammino per il riconoscimento della santità di una persona avanza per gradi. Il primo atto è la “introduzione” o “apertura” del processo di beatificazione a livello locale: una volta avviato l’iter, il candidato diventa “Servo di Dio”.
Per madre Serafina, tutto è iniziato a settembre del 2004, con l’apertura dell’inchiesta diocesana. Per quattro anni sono stati raccolti documenti e vagliate testimonianze per scrutare da vicino ogni momento della sua esistenza terrena. Da quell’indagine è emerso che la religiosa ha vissuto in modo eroico le virtù teologali (fede, speranza e carità) e quelle cardinali (prudenza, giustizia, fortezza, temperanza) oltre ad altre specifiche del proprio stato di vita. La conclusione dell’iter diocesano è stata suggellata dalla solenne celebrazione del 1° giugno del 2008, presieduta dall’allora vescovo Eugenio Binini.
Da quel momento è iniziato il secondo atto, ovvero la “fase romana” del processo: il dossier è stato trasmesso alla Congregazione della Causa dei Santi perché ne verificasse la correttezza e procedesse all’esame teologico. Purtroppo il postulatore, che ne doveva seguire gli sviluppi, è morto nel 2010 e quindi i tempi di approfondimento previsti si sono allungati, concludendosi nel mese di febbraio 2019.
Ora che madre Serafina Formai è “venerabile”, non resta che pregare Dio affinché ne confermi, con un segno evidente, la santità. L’attesa è dunque per il riconoscimento di un miracolo che possa essere attribuito alla sua intercessione. Solo così si procederà verso la beatificazione e la canonizzazione.
Ma chi era madre Serafina? Di nome, prima di indossare l’abito da religiosa, faceva Clorinda Letizia. Era nata il 28 agosto 1876 a Casciana Petrosa, nel comune di Fivizzano. Piena di amore di Dio e con una forte devozione alla Vergine Maria, all’età di 19 anni entrò nella Congregazione delle Suore Calasanziane di Firenze. A causa di problemi di salute dovette subire un delicato intervento chirurgico, senza il quale avrebbe avuto poche speranze di vita. Nel dicembre 1920, fu inviata, per un certo tempo, in un sanatorio situato accanto al santuario della Madonna di Montenero a Livorno. La Madre Generale, infine, constatando le oggettive difficoltà di salute, pensò fosse meglio per lei tornare a casa sua.
Nel 1932 ottenne dal vescovo di Pontremoli, mons. Giovanni Sismondo, l’autorizzazione a fondare una nuova famiglia religiosa che chiamò “Suore Missionarie Rurali”, poi denominate “Missionarie del Lieto Messaggio”, impegnate, in Italia e in Africa, nell’apostolato in scuole, orfanotrofi, laboratori, ospedali, opere parrocchiali, case di esercizi spirituali e nell’assistenza domiciliare agli ammalati.
Morì il 1° giugno 1954 nella Casa madre di Pontremoli. La fama di santità, diffusasi in tutta la Lunigiana e altrove, ha condotto, dopo il “nulla osta” dalla Santa Sede, all’apertura del processo canonico per il riconoscimento delle virtù eroiche.
L’inchiesta diocesana, durata oltre tre anni, è stata convalidata il 29 maggio 2009. I suoi resti mortali, riesumati dal cimitero di Pontremoli il 24 ottobre 2006, riposano nella cappella della Casa madre, in via Madonna del Buon Consiglio.

Renato Bruschi