Bagnone ha ricordato i 70 anni della Costituzione

Bagnone-panorama_castello1La Sala consiliare di Bagnone, nel pomeriggio di sabato 17 novembre, era gremita di persone, provenienti anche da altri paesi limitrofi per ascoltare le relazioni di Salvatore Gioè, presidente dell’Ordine degli avvocati di Massa Carrara, e di Giovanni Gonzi, docente all’Università di Parma. Un incontro fortemente voluto dal consigliere Matteo Marginesi, sempre attento al vasto, importante campo della cultura e capace di contagiare con il suo frizzante entusiasmo, per ricordare i 70 anni della nostra Costituzione.
Infatti, in sala, erano presenti molti avvocati ed i sindaci di Filattiera, Annalisa Folloni, e di Lerici, Leonardo Paoletti. “Approvata dopo la nascita della Repubblica italiana, la Costituzione entrò in vigore il primo gennaio del 1948. Essa costituisce la legge fondamentale dello Stato, ossia il vertice della gerarchia delle fonti di diritto da cui dipendono tutte le altre”. Così ha esordito il sindaco Carletto Marconi, dopo i saluti iniziali. Quindi la parola è passata ai relatori. “La Carta costituzionale in Italia è una legge scritta, rigida, votata, democratica e programmatica. Il garante della Costituzione è il presidente della Repubblica. L’altro organo di garanzia è la Corte Costituzionale che controlla la legittimità, ovvero la costituzionalità delle leggi dello Stato. Complessivamente è formata di 139 articoli, più le disposizioni finali e transitorie e le note”. In particolare, Salvatore Gioè si è soffermato sull’art. 24 della Carta relativo al diritto di difesa e sul ruolo dell’avvocato. “Nella Costituzione, ha detto, si fa riferimento agli avvocati ben quattro volte in quanto garanti dei diritti di ogni cittadino. La difesa è diritto inviolabile e tutti possono agire per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. Nei contesti odierni, ove la violenza sembra dettare i suoi macabri riti, è diffusa la paura. La casa non è più l’oasi tranquilla poiché le cronache quotidianamente ci informano di rapine di cui alcune, purtroppo, finite nel sangue delle vittime innocenti”.
Problema scottante anche per gli schieramenti politici con dirette ricadute sul ruolo degli avvocati che, a detta del relatore, deve assolutamente essere rivalutato dall’opinione pubblica. “Non vogliamo essere, ha concluso Gioè, freddi pubblici ufficiali, ma professionisti nella libertà ed indipendenza, ovviamente nel rispetto delle norme dettate dalla Costituzione, “madre” di ogni normativa”. Giovanni Gonzi, dopo un excursus sull’iter della scuola italiana, ha preso in esame gli artt. 33 e 34 [“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi…”; “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita…”]. Articoli, ha proseguito Gonzi, che hanno visto diversi incontri, scontri e dibattiti specialmente fra Aldo Moro e Concetto Marchesi per la diversa visione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole e per gli aiuti finanziari destinati alle scuole private. A proposito di tali tematiche il tempo non sembra essere passato poiché ancora molte le lacerazioni ed i pareri contrari.
Ha concluso l’evento, dopo gli interventi del pubblico, l’on. Cosimo Maria Ferri che, parlando della scuola, ha evidenziato le problematiche con cui devono scontrarsi docenti e discenti, a partire dall’inclusione, nelle classi, di alunni portatori di handicap e stranieri. Mancano insegnanti di sostegno e supporti specifici per aiutare chi non conosce la nostra lingua. Carenze che avrebbero bisogno di maggiori finanziamenti. Compresi quelli per mettere a norma gli edifici scolastici.

(Ivana Fornesi)