
Abbiamo tastato il polso della situazione interpellando i gestori dell’azienda Malatesta a Bagnone. Rispetto al 2017 sono stati raccolti 100 quintali in meno di castagne

I vigorosi castagneti rappresentarono, per la Lunigiana, l’asse portante attorno a cui ruotarono l’economia, le abitudini e le forme di vita di intere generazioni, a partire da epoche lontane, presumibilmente da quando la pianta, importata dall’Oriente ed addomesticata, divenne oggetto di antropizzazione. Dal punto di vista alimentare le castagne, definite, come ci dice Germano Cavalli, “il pan de Lunixana” dallo speziale Antonio da Faje, furono alla base dell’alimentazione contadina fino a tempi a noi vicini. Esse erano presenti sulle parche mense in una miscellanea di piatti: pattona, castagnaccio, frittelle, polenta, lasagne… eppoi ancora bollite (baléti) o arrostite sul fuoco dei ciocchi, sotto i gradili col nome di mondine. È la natura stessa, con i suoi bellissimi colori autunnali, a riportarci, annualmente, nella stagione delle castagne.

Per tastare il polso circa il raccolto di quest’anno siamo tornati nell’Azienda dei fratelli Elisa, Stefano e Carmen Malatesta, situata lungo la strada provinciale che da Vico conduce a Treschietto. Azienda leader in questo settore, nata nel 1976, per volontà del padre Sergio che ha fortemente creduto nel “decollo” del nostro prodotto boschivo più importante. La struttura, oggi, consta di reparti per la lavorazione delle castagne che, da fine settembre, si protrae fino a dicembre. Qui, le castagne vengono scelte, selezionate, insaccate pronte per raggiungere mercati e supermercati. Quelle essiccate nel capiente seccatoio vengono macinate, sempre all’interno dell’Azienda, con mulino elettrico dotato di macina in pietra arenaria. La stagione, targata 2018, ci dicono i proprietari, è stata meno ricca di quella precedente. Sono stati raggiunti i 400 quintali, 100 in meno rispetto al 2017. Le cause? Sicuramente il prolungarsi della siccità nel periodo estivo e la diminuzione dei raccoglitori. Purtroppo sono in aumento i castagneti in abbandono, un vero peccato a scapito dell’economia rurale. Buona la qualità e quindi buona la dolce farina.

Sicuramente “la palma della vittoria” va alle castagne raccolte nella zona del comune di Bagnone, in particolare Vico, Compione, Jera, Pastina, Treschietto… perfettamente in ottima salute! “Siamo soddisfatti – proseguono i fratelli – in quanto il nostro prodotto ha varcato i confini nazionali. Esportiamo, ad esempio, tantissimo in Corsica”. Per garantire il lavoro ai dipendenti ed alle loro famiglie, fra l’altro, siamo ormai affiancati dai giovani nipoti Davide e Francesca che garantiscono futuro all’Azienda, ci siamo specializzati, con i dovuti macchinari moderni, in una vasta gamma di prodotti genuini: mais, miele, farina di ceci, funghi… fino ad arrivare alle confetture varie ed alle verdure sottolio e grigliate. “Su ordinazione prepariamo gastronomia rigorosamente tipica e locale: torte con le cipolle di Treschietto, ripieni, barbotte…”. A conferma di ciò basta varcare la soglia principale dell’edificio per respirare gli aromi che garantiscono la bontà dei sapori antichi. Alla cui tentazione cediamo alquanto volentieri. Ivana Fornesi