
Gli azzurri confermano lo stato di grazia in trasferta e vanno a vincere a Pietrasanta e restano a tiro della vetta. Gli aullesi rimontano il Folgor Marlia e poi tengono in tutta sicurezza. Solite contraddizioni in Seconda dove si confermano la Fivizzanese, che conserva il primato, e il Monti, mentre le altre, escluso l’Atl. Podenzana, cominciano ad evidenziare problemi piuttosto seri. In Terza in luce solo il Barbarasco, mentre per le altre è notte fonda.

Abbiamo fatto non poca fatica a digerire la sosta imprevista dei tornei di categoria, non tanto per la presunta astinenza da calcio, che di certo non ci tocca, quanto piuttosto per la contraddizione in termini con il passato anche recente per il quale dovevamo sorbirci i turni infrasettimanali che pesavano non poco nell’organizzazione mentale del sistema. Tutto scorre, diceva qualcuno fin dal lontano passato ed a maggiore conforto delle nostre recriminazioni, per lo meno alla ripresa le cose sono andate se non proprio benissimo, almeno abbastanza bene. Non scordando, infatti, che siamo solo alla quinta giornata, quindi solo ad un sesto dell’intera avventura, prendiamo atto che, le nostre, almeno le meglio attrezzate, stanno assumendo posizioni di tutto rispetto, tanto da farci sperare che qualcuna possa effettivamente provare a puntare in alto. Guardiamo la Pontremolese. Dopo la beffa con la Larcianese che è valsa la perdita di due punti che ora potevano valere il primato, non si è persa d’animo ed è scesa a Pietrasanta per fare bottino pieno proprio come voleva il pronostico. Ma la cosa che conta, al di là dell’effettivo attuale valore dell’avversaria di turno, è che la squadra, confermando la chiara predisposizione al gioco di rimessa, ha tenuto il pallino del gioco fino al momento in cui era chiaro che i valori in campo erano troppo distanti per temere una sorpresa. Certo, non bisogna mai scordare che la palla resta rotonda e che i fatti insegnano che le beffe sono sempre dietro l’angolo, però la Pontremolese vista a Pietrasanta era davvero qualcosa di concreto che ora però bisogna cercare di fare ammirare anche tra le mura amiche se si vorrà davvero cominciare se non a pensare in grande, almeno a provarci. Perché se è vero come è vero che non stupiscono i due zeri nelle gare in trasferta, altrettanto stupore lo crea lo zero delle vittorie in casa, cosa a cui occorre mettere rimedio da subito anche per ritrovare una tifoseria che deve sentire l’impellenza del momento e quindi deve stringersi intorno alla squadra per invogliarla a tentare l’impresa che riscriverebbe una pagina davvero importante nella storia del sodalizio. Perché la strada che porta all’eventuale obiettivo è ancora fin troppo lunga e per questo occorre che nel motore ci sia altra benzina oltre a quella che può venire dalla voglia dei giocatori di superarsi, perché lo sappiamo bene che le grandi imprese non si compiono mai da soli, ma sono il frutto di un’azione corale che ha bisogno anche di chi può metterci solo l’entusiasmo e la passione.

Discorso che, guarda caso, vale anche per il ritrovato Serricciolo che forse non è ancora al meglio della condizione e sta soffrendo un poco a capire le intenzioni del nuovo mister, ma senza dubbio è sulla strada buona per lasciare al solito il giusto segno nel torneo. La vittoria sul Folgor Marlia che, come è evidente non sta attraversando un buon momento, ma ci sta provando, è stata un segnale incoraggiante perché ha fatto vedere una squadra che al primo intoppo ha tirato fuori le unghie e ci ha messo subito la pezza giusta. Anzi, proprio sull’onda della convinzione nei propri mezzi ha insistito ad oltranza per andare a mettere al sicuro il risultato. Questione, appena impostata, mai messa in discussione neppure quando gli ospiti si sono rifatti sotto, anzi è stato proprio allora che si è vista la squadra che sta trovando la qualità perché non si è limitata a difendersi, ma ha cercato di chiudere il conto sfiorando l’impresa per un nonnulla. Tre punti, quindi, pretesi e molto importanti non solo perché valgono la zona che conta, ma perché mettono in guardia chiunque per il futuro prossimo, quello in cui si andranno a definire le gerarchie del torneo, dove sarà importante inserirsi per recitare quel ruolo che è nella tradizione e che meriterebbe di portare a qualcosa di concreto nel breve. A scendere, purtroppo, le note non sono tutte liete e sa da un lato gongoliamo per le imprese della Fivizzanese che continua, pur in compagnia, a guidare la fila e andiamo a prendere atto che forse i problemi del Monti sono finalmente risolti, purtroppo non possiamo fare altrettanto per le altre che sembrano cominciare a soffrire il clima che sta uscendo da un torneo complesso. Se da un lato, infatti, la capolista è andata a nozze con il fanalino Fortis Camaiore, piazzando un acuto atteso dal quale non si poteva prescindere, tenendo così il passo delle coinquiline di vetta che a loro volta proprio non intendono demordere, dall’altro il Monti di Bartolini si è preso lo sfizio di regolare con il più classico dei punteggi l’Atl. Carrara, come dire una delle certificate papabili alla vittoria finale. Per una squadra che fino ad un paio di settimane fa sembrava morta e sepolta non è davvero poco. Il resto invece lascia perplessi, da un lato per la difficoltà di uscire dalle secche dell’inesperienza come sta succedendo al Mulazzo che dopo essersi portato in vantaggio con il sempre noioso Ricortola ha dovuto poi rimontare con affanno per riuscirci solo proprio ad un soffio dal fischio finale; o come accaduto all’Atl. Podenzana che, trovato il vantaggio a un quarto d’ora dalla fine, non è stato capace di reggere al prevedibile urto rabbioso della Stella Rossa e si è fatto riagguantare dopo pochi minuti, buttando così al vento due punti che avrebbe dato tutta un’altra parvenza alla sua vicenda Le delusioni più cocenti sono venute dal FilVilla che, chiamato a dire se davvero poteva essere squadra di alta classifica, si è arreso praticamente subito alla maggiore determinazione dello Sporting Pietrasanta, riuscendo a reagire solo nel finale, quando ormai mancavano le forse per rimediare la situazione, e dalla Filattierese che aveva il compito opposto, ovvero di lanciare un segnale importante contro un avversario diretto per occupare i posti meno importanti della graduatoria e alla fine ha ceduto senza appello ad un Cerreto non trascendentale proprio per questo capace di mettere in luce tutti i problemi che stanno affliggendo attualmente la squadra di Ciampini. Tutt’altra storia quella del Monzone che forse non ha creduto di potere ottenere qualcosa dalla trasferta di Romagnano e così ha lasciato spazio ai massesi di fare il loro gioco e mettere in carniere tre punti d’oro forse meno meritati di quanto non dica il risultato. Chiudiamo con la Terza che, giunta alla seconda puntata, non sta andando oltre le previsioni della vigilia, anzi potremmo dire che è andata oltre le peggiori attese. Nel quadro, spicca solo la vittoria di misura del Barbarasco sull’Unione Montignoso che permette di incamerare tre punti importanti soprattutto per il morale. Per le altre solo cocenti delusioni, in primis per il Fosdinovo che, non smentendo la tradizione, si è fatto superare in casa dallo Sporting Forte dei Marmi, ribadendo la sorte della Palleronese sconfitta dall’Azzurra, a dire della evidente supremazia attuale delle squadre versiliesi contro le quali ben poco riusciamo a fare. Ancora al palo anche il Vallizeri che nulla ha potuto contro un buon San Vitale Candia, anche se qualche segnale positivo si è intravisto ed è probabile che nel breve arrivino le prime soddisfazioni.
Luciano Bertocchi
