
Presentato a Pontremoli il libro di Guido Lorenzetti “Guerre, deportazioni, dittature, eroi”
Quando l’Europa era la culla dell’inciviltà: questo sottotitolo del libro “Guerre, deportazioni, dittature, eroi” potrebbe essere interpretato anche come il tragico presagio di un continente nel quale possano avere la meglio i nazionalismi che da qualche anno si sono risvegliati con prepotenza.
Un argomento al centro della presentazione del libro di Guido Lorenzetti presentato sabato pomeriggio nelle Stanze del Teatro della Rosa nel dialogo fra l’autore e il prof. Angelo Angella su iniziativa della sezione pontremolese dell’ANPI e dell’Istituto Storico della Resistenza Apuana.
L’autore del libro, milanese classe 1938, è figlio di Andrea Lorenzetti, nato ad Ancona ma trapiantato a Milano, esponente di spicco del Partito Socialista clandestino nel primo periodo della Resistenza, tra i fondatori del CLN, collaboratore e diffusore de “L’Avanti”. Arrestato il 10 marzo 1944 per la sua attività antifascista e contro l’occupazione, fu imprigionato a San Vittore, trasferito nel campo di smistamento emiliano di Fossoli e infine deportato a Mauthausen da dove non ha fatto ritorno.
Era ancora vivo quando il campo venne liberato, ma nonostante i tentivi di cura in ospedale morì il 15 maggio 1945.
Come milioni di altre persone, donne, uomini e bambini, inghiottiti dalla barbarie di quanti, fascisti e nazisti, avevano progettato di costruire un mondo basato sull’odio e la supremazia di una parte sull’altra. Ad ogni costo.
In un’Europa, quella di ottant’anni fa, nel cui cuore erano stati organizzati migliaia di campi: ospitarvano prigionieri, civili o militari, deportati per essere impiegati nel lavoro forzato; ma molte decine aprivano i propri cancelli a chi era destinato alla morte: ebrei e oppositori politici soprattutto.
Dalle lettere che il padre aveva scritto da San Vittore e da Fossoli nel 2018 Guido aveva tratto un primo libro “Andrea Lorenzetti: prigioniero dei nazisti, libero sempre. Lettere da San Vittore e da Fossoli. Marzo – luglio 1944”, pubblicato nel 2018.
Non un punto di arrivo: l’autore è infatti costantemente impegnato, soprattutto negli istituti scolastici, a raccontare i fatti e i protagonisti di quei tempi che sembrano così lontani e a divulgare i principi che dovrebbero ispirare la nostra società ad evitare che quell’Europa di discriminazione e di terrore possa tornare ad affacciarsi.
Nel libro presentato a Pontremoli sono raccolte dodici storie “poco conosciute del nostro recente passato”, quello appunto caratterizzato dalle guerre, le deportazioni, le dittature ma dal quale sono anche emerse le figure di eroi, magari sconosciuti e mai citati nei libri di storia.
L’autore inizia il racconto con la mai abbastanza studiata complessa vicenda del confine orientale fra ex Jugoslavia e Italia, caratterizzata dall’invasione fascista del 1941, dai lager e dalle uccisioni, fino alla tragedia delle foibe.
Prosegue poi con altre storie più particolari: i 2.720 sacerdoti deportati nel campo di Dachau dal quale un migliaio non fecero ritorno; gli ebrei salvati dai loro concittadini “che non si voltarono dall’altra parte”, ma anche quel grande mondo degli industriali tedeschi che non fecero la scelta di Oscar Schindler preferendo supportare Hitler e arricchirsi a dismisura.
Insomma un libro per conoscere e soprattutto per riflettere sul nostro presente dove si costruiscono muri, campi di prigionia e si accumulano armi che certo non fanno prefigurare tempi di pace.
(p. biss.)