Una nuova stagione  per il Centro Aullese  di studi e ricerche

Intitolato al prof. Giulivo Ricci. Presentato il progetto di recupero di Palazzo Centurione

Conferenza di riavvio delle attività del Centro Aullese di Studi e Ricerche

Sabato 29 marzo è stata una giornata importante per la cultura del nostro territorio: il Centro Aullese di ricerche e studi Lunigianesi “Giulivo Ricci”, guidato in tempi non facili dal prof. Giuliano Adorni, succeduto al fondatore, riprende la sua attività.
Il rinnovo del direttivo, ed il passaggio della presidenza alla dott.ssa Barbara Sisti, ha inaugurato l’avvio della nuova stagione con una proposta di grande respiro dedicata a palazzo Centurione.
Il monumentale edificio identifica, al pari del rinnovato complesso di San Caprasio e della fortezza della Brunella, il paesaggio urbano di Aulla devastato dalle bombe del secondo conflitto mondiale. Già sede comunale e poi del liceo classico, il grande palazzo di gusto padano o meglio “Lombardo”, come si diceva di ogni cosa situata oltre Appennino, domina con la sua mole la confluenza della Magra e dell’Aulella e s’impone alla vista di chi risale la valle lungo la statale della Cisa, erede della via Francigena.
L’amministrazione comunale in vista di un restauro dell’insigne dimora dei Centurione, dei Malaspina e degli Estensi che infine progettarono l’unificazione del prospetto, aveva affidato allo studio dell’arch. Antonella Gerini il progetto di restauro dell’edificio.
Consapevole tuttavia, della importanza storico-architettonica dell’immobile, essa riuscì ad inserire come elaborato propedeutico al progetto di restauro, oltre al rilievo, anche la ricerca storica, avvalendosi della competenza archivistica della professoressa Ilaria Cavirani. Un lavoro a quattro mani, come è stato detto, che integrando competenze diverse, ha prodotto l’assai pregevole studio oscurato dalla prematura scomparsa di Antonella.
Al nuovo direttivo, di cui la presidente è stata portavoce, è sembrato pertanto opportuno rendere pubblico il lavoro svolto da Antonella Gerini ed Ilaria Cavirani gettando una luce inedita sulla storia urbana di Aulla, in piena continuità con l’attività svolta del Centro Aullese fin dalla sua fondazione, legandola al ricordo, ancora lacerante per familiari e amici, di Antonella e del giovanile sorriso ingigantito dalle immagini proiettate sullo schermo della Sala delle Muse.

Palazzo Centurione ad Aulla: la facciata rivolta verso il fiume

Alla presenza continua del sindaco, avv. Roberto Valettini, che ha assicurato l’appoggio dell’Amministrazione alle iniziative del Centro, un pubblico interessato, tra cui numerosi rappresentanti delle associazioni culturali lunigianesi, ha riascoltato, per bocca della presidente, le parole pronunciate da Giulivo Ricci in occasione dell’apertura del centro avvenuta il 17 giugno 1972 dettate dal… convincimento che le cure e le passioni nostre odierne, anche e proprio in una società che voglia essere democratica, non possano non essere collegate, quasi per inverarsi, al travaglio degli uomini che, in altre condizioni ed in altri momenti storici, sono vissuti su questa terra, lasciandovi un’orma, forse non profonda, ma certamente non labile al punto da doverla ignorare, come elemento concorrente alla formazione e all’indole del nostro popolo.
Ilaria Cavirani ha esposto quindi la sua relazione dal titolo L’invenzione di Palazzo Centurione, analizzato la storia del palazzo tra il 1543 ed il 1704 tempo dei Centurione, quindi Malaspina tra il 1716 ed il 1816 ed infine tra il 1816 ed il 1831 la fase estense. In quel periodo Aulla fu centro del dominio estense in Lunigiana ed il palazzo Centurione interessato da progetti di trasformazione che tendevano a farne una dimora reale.
Tuttavia, le cose andarono diversamente a causa del trasferimento della sede del delegato di Governo a Fosdinovo nel 1831 ed al prevalere del ducato di Massa ed il palazzo di Aulla rimase incompleto.
L’architetto Roberto Ghelfi con la relazione: il Palazzo Centurione nello sviluppo del centro storico di Aulla ha delineato sinteticamente lo sviluppo del borgo medievale e la sua relazione con il palazzo sorto in più fasi all’estremità inferiore de borgo accanto all’antica abbazia di San Caprasio.