Ripopolare i borghi: progetti  per la resilienza del territorio
Tante iniziative di associazioni locali per contrastare il calo demografico della Lunigiana
Un panorama di Zeri
Un panorama di Zeri

Negli ultimi decenni la popolazione lunigianese è fortemente calata, associandosi ad un fenomeno che, purtroppo, ha riguardato le aree interne o montane di tutta la nostra Penisola con poche eccezioni. Un dato preoccupante a cui, specie in questi ultimi anni, si sta provando a rispondere, certamente a livello degli enti locali (e come spesso si dice, si può fare di più) ma anche con tante iniziative nate grazie alla volontà della popolazione con quella voglia di ripopolare i borghi e di mettere in mostra quella capacità di resilienza del territorio.

Una delle punte di diamante di queste progettualità è senza dubbio l’iniziativa dello Start-Working Pontremoli, che mira a ripopolare Pontremoli e la Lunigiana anche grazie al lavoro da remoto. L’idea, partita nel 2020, ha visto ormai arrivare a Pontremoli e in Lunigiana circa un centinaio di persone un “contro-esodo” quanto mai significativo perchè si tratta molto spesso di persone giovani (a volte anche intere famiglie con bimbi piccoli) con un buon tenore economico, che cercano un luogo tranquillo in cui vivere.

Panorama di Arzengio

Aspetto, quest’ultimo talmente vero che, come ci ha raccontato Andrea Angella, uno degli ideatori del progetto “se all’inizio l’attenzione era concentrata su Pontremoli capoluogo, in questi ultimi anni c’è stato un crescente interesse nella possibilità di abitare nelle frazioni. In tanti hanno trovato dimora ad Arzengio, ma ha riscosso apprezzamento anche Grondola, ma non solo frazioni pontremolesi ma c’è stato interesse anche in realtà dello zerasco, di Mulazzo e Filattiera”.

il progetto del comitato “Idee per il RiPop”

Passiamo ora all’altro capo, quello sud, della Lunigiana per presentare un’altra iniziativa che alcuni cittadini hanno messo in campo per evitare di aspettare passivamente che uno dopo l’altro i paesi si svuotino del tutto. Si tratta del comitato “Idee per il RiPop” che da circa tre anni si incontra assiduamente per mettere insieme un progetto di ripopolamento. In particolare “Abbiamo individuato 5 pilastri, ovvero 5 temi principali che vanno approfonditi quando parliamo di ripopolamento” spiega Benedetta Dadà, presidente del comitato, “e questi sono mercato immobiliare, socialità e cultura, lavoro, servizi e comunità accogliente”. Per ognuno di queste tematiche sono state proposte delle azioni concrete, alcune implementabili nel breve termine, altre da inserire in una progettazione di più lungo respiro. In particolare il focus si sta concentrando sul tema del mercato immobiliare che non a caso sta creando molte problematiche, specie per chi cerca case in affitto per una permanenza che sia oltre a quella delle canoniche vacanze.

Il progetto “io Vivo in Lunigiana”
Panorama di Cecina, nelle colline tra Fivizzano e Fosdinovo

Anche in quest’ottica, c’è stato recentemente un incontro promosso da “Io Vivo in Lunigiana”, un gruppo informale nato dall’esperienza di Ripop Fosdinovo e Start-Working Pontremoli, con l’obiettivo di creare un modello di accoglienza che favorisca l’incontro tra residenti e nuovi arrivati, generando opportunità di crescita e arricchendo la vita sociale ed economica delle nostre comunità. In pratica l’obiettivo è quello di creare un gruppo di persone su cui, chi si vuole trasferire nel territorio, può contare sia per un supporto “tecnico burocratico” che anche per un inserimento sociale nella comunità.

C’è poi chi le piccole grandi bellezze del territorio le fa conoscere e vedere come le “Farfalle in cammino”, le guide di “Sigeric” o ancora l’associazione “SiAmo Lunigiana” che propone percorsi alla scoperta delle bellezze artistiche e paesaggistiche del territorio. Insomma varie iniziative che con impegno provano ad invertire una tendenza non facile da contrastare.

Ovviamente all’impegno di queste associazioni si deve unire la politica (locale, regionale e nazionale), dotando i territori di un numero sempre maggiore di servizi per contrastare il rischio dello spopolamento e dell’abbandono socioeconomico.

(Riccardo Sordi)

Le tante iniziative per far rinascere le frazioni

Se le progettualità elencate nell’articolo soprastante puntano soprattutto al ripopolamento della Lunigiana, non mancano anche molte progettualità a difesa e rilancio delle singole comunità e frazioni. Un elenco esaustivo sarebbe davvero lungo, quindi ci limitiamo a segnalare solo alcune.

Panorama di Gravagna: in primo piano San Rocco, sullo sfondo San Bartolomeo

Ad esempi a Pontremoli è nata l’anno scorso l’associazione “Insieme per Gravagna”, con l’obiettivo di rivitalizzare, promuovere e riqualificare il paese. Tra le iniziative in cantiere c’è quella del “Gioco dei borghi” che coinvolge varie frazioni del pontremolese, in pratica il progetto prevede che con l’arrivo della bella stagione i bimbi andranno a giocare a turno in una frazione passando quindi da Gravagna a Torrano, permettendo ad un tempo di socializzare, conoscere i giochi di un tempo e le varie realtà del territorio. Realtà del territorio che può contare anche sulla “Voce dei Borghi” trimestrale che racconta cosa succede nelle frazioni pontremolesi con l’impegno in particolare di don Andrea Forni e la giornalista Anastasia Biancardi.

Ovviamente non si può dimenticare l’impegno della Cooperativa “La Guinadese” a Guinadi, una delle poche frazioni che ha visto segni più nel numero di residenti anche grazie al lavoro svolto dalla cooperativa. Così come non si può non citare il Circolo Arci Torrano e Cooperativa Torrano Domani, che hanno l’obiettivo di ripopolare il paese e svolgono tante iniziative interessanti anche per promuovere la conoscenza tra autoctoni e foresti. Grande vitalità la stanno dimostrando anche frazioni come Succisa e soprattutto Arzengio, che sta offrendo una serie di inziative interessanti, basti citare il Festival della Scienza. (r.s.)