Gesù Risorto, sole senza tramonto

GLI AUGURI DI PASQUA DEL VESCOVO

Due pellegrini in cammino verso Emmaus, due scoraggiati, icona dell’umanità odierna. Due che avevano conosciuto Gesù ma che non hanno retto allo scandalo della Croce. All’indomani della croce, dov’è la Chiesa? Silenzio, paura e fuga. Questo registra il Vangelo. I due di Emmaus non volevano che quel Compagno misterioso li lasciasse. Stavano scappando da Gerusalemme con gli occhi ingombri del loro Maestro affisso a un palo, in cima a una collina.

Sieger Koder, Cena di Emmaus, Chiesa di Nostra Signora dei dolori a Rosenberg, Germania
Sieger Koder, Cena di Emmaus, Chiesa di Nostra Signora dei dolori a Rosenberg, Germania

Fuggivano vuoti di speranza: «non era quello il Messia che aspettavamo, ci siamo sbagliati, la nostra idea del Messia non può adattarsi in alcun modo a un perdente, a uno che muore fuori dalle porte della città sul Golgota». Mentre camminavano, tutti presi da questi tristi pensieri, quel Pellegrino che si avvicina a loro, li risolleva. Lo fa anzitutto con la sua presenza che li accompagna poi con le domande, in un dialogo costruttivo che non fa sconti: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti!». Rammenta loro le profezie della Scrittura che riguardavano il Messia e la sofferenza del giusto. Rievoca l’uomo sul palo in cima alla collina come il serpente di rame sull’asta di Mosè, (Gv3,14-15) e l’agnello sgozzato le cui ossa non vanno spezzate (Gv 19,26).

Quel parlare così, certo li ha consolati e avrebbero desiderato trattenerlo: «Signore rimani con noi perché si fa sera!». Entrano nella locanda e anche lui con loro. Qui, quando il Cristo-pellegrino spezza il pane, avviene l’indicibile. La stanza si dilata di luce essi lo vedono, lo riconoscono allo spezzare del pane, ma Cristo scompare dentro quella stessa luce che ha aperto loro gli occhi. Loro rimangono così, attoniti e sorpresi da questa visita inattesa, carichi di una comprensione nuova. Sulla loro tavola in primo piano i rotoli della legge, i profeti e i salmi.

La tavola su cui poggiano i rotoli è coperta da una tovaglia bianca che conserva la pieghettatura con 12 riquadri. I due di Emmaus comprendono che la vita di colui che li ha lasciati, li spinge all’annuncio. L’incontro con il Risorto avviene nella nostra storia, attraverso un evento che richiama le nostre celebrazioni eucaristiche: l’ascolto della Parola, la benedizione e la frazione del Pane, lo slancio della missione scaturito da un incontro. Ecco dunque la Chiesa. Il senso è chiaro: quella prima fractio panis, corredata dalla lettura cristologica della legge dei profeti e dei salmi, sarà il memoriale che i Dodici diffonderanno in tutto il mondo allora conosciuto.

È la modalità sacramentale mediante la quale ancora oggi noi incontriamo Cristo. Allora comprendiamo il senso profondo di quell’abbaglio: è la luce interiore che avvolge quanti conoscono Cristo non secondo la carne e il sangue, ma secondo la grazia. Ogni celebrazione dell’Eucaristia è un raggio di quel sole senza tramonto che è Gesù risorto: entrare nella vittoria del Risorto, essere illuminati dalla sua luce, riscaldati dal suo calore… nel suo passaggio dalla morte alla vita, dal tempo all’eternità, il Signore Gesù trascina anche noi con Lui a fare Pasqua.

Buona Pasqua!

† Mario Vaccari