P. Gregorio (Bruno) Simonelli è tornato al Padre

Frate cappuccino originario di Villafranca in Lunigiana, è morto nei giorni scorsi dopo mezzo secolo di missione in Turchia

P. Gregorio (Bruno) Simonelli (1936 – 2025)

Dopo una vita spesa come missionario in Turchia, P. Gregorio (al secolo Bruno) Simonelli è tornato al Padre. Era nato a Villafranca in Lunigiana il 2 maggio 1936 e aveva svolto gli studi delle medie nel convento dei Padri Cappuccini a Pontremoli, dove c’era un collegio francescano. Aveva poi proseguito a Scandiano e quindi a Reggio Emilia.
Era stato consacrato sacerdote e aveva celebrato la sua prima Messa solenne il 26 agosto 1962 a Villafranca e nel 1963 era partito per la terra di Turchia dove avrebbe svolto il suo ministero sacerdotale e missionario fino al 2014.
La sua prima destinazione è Samsun, città della Turchia settentrionale affacciata sul mar Nero. Nel 1967 gli viene affidata la responsabilità della missione di Mersin, uno dei centri maggiori dell’Anatolia meridionale, affacciata sul Mediterraneo. Lì svolge a lungo la sua missione, tranne una parentesi di tre anni (dal 1996 al 1999) ad Iskenderum l’antica Alessandretta.
Nel 2005 i superiori lo inviano a Yesilkoi, alla periferia di Istanbul. Rimarrà ad Istambul fino al 2014 quando farà ritorno in Italia. Gli ultimi anni, dedicati in gran parte alle confessioni li trascorre nel Santuario della Madonna della Rocca a Cento, nel ferrarese.
La missione in Turchia ha caratteristiche del tutto particolari. Su 76 milioni di abitanti sono presenti poco più di 20.000 cattolici per cui le comunità sono minuscole e, visto il regime “laico” del Paese che proibisce qualsiasi forma di testimonianza religiosa all’esterno dei luoghi di culto, potrebbe sembrare una presenza pressoché inutile.
Ma l’Anatolia ha dato i natali a San Paolo, in essa si sono svolti i primi sette Concili ecumenici, vicino ad Efeso c’è la “casa di Maria” dove la Madonna visse gli ultimi anni della sua vita, ad Antiochia c’è la Grotta di San Pietro… È la terra che ha visto gli albori del cristianesimo.
La presenza dei cappuccini tuttavia non è solo una presenza di testimonianza. A cominciare dagli anni Settanta si realizzano lavori di restauro e di ristrutturazione di case e chiese di alcune stazioni missionarie. Molti sono i campi di lavoro formati da giovani e da professionisti, organizzati dalle comunità di origine dei missionari.
A Mersin P. Gregorio Simonelli, oltre alla cura della comunità locale, presta assistenza spirituale anche ai soldati delle basi Nato nei pressi di Adana. Inizia anche una intensa assistenza nei confronti dei pellegrini (e dei turisti) che trovano ospitalità presso la missione. Soprattutto accoglie gruppi giovanili che vogliono fare esperienza di lavoro e di fede nella terra della prima Chiesa cristiana.
L’opera forse più cara a P. Gregorio è l’assistenza è l’assistenza offerta a molti gruppi di caldei in fuga dalla povertà e dalla miseria. Essi fanno tappa alla Chiesa di Mersin prima di giungere ad altri lidi dove trovare fortuna. Si hanno invece poche notizie sulla sua presenza ad Istanbul (da 2005 al 2014). Nel 2014, dopo oltre cinquant’anni di missione, torna in Italia e a Cento si dedica alle confessioni dei fedeli presso il Santuario. I suoi “amici” caldei non lo hanno dimenticato.
È deceduto il 27 febbraio scorso nell’ospedale di Reggio Emilia: alla notizia della morte sono arrivati alle sorelle messaggi dalle parti più disparate del mondo. Le esequie si sono svolte nella sua Chiesa di S. Francesco in Villafranca nel pomeriggio di martedì 4 marzo. Alla famiglia e ai Cappuccini le nostre condoglianze e la nostra preghiera.