
Nella Sala dei Sindaci del Palazzo Comunale di Pontremoli, fino al 30 aprile danno continuità alla mostra. Il legame fra Milano e il Rinascimento fiorentino
“Magnificat” continua, da qualche settimana è stata allestita nella sala dei sindaci del Comune la seconda versione della mostra con tele a tema mariano. Dismessa la prima “versione” dell’esposizione, con opere concesse in prestito dalle Gallerie degli Uffizi e da Banco BPM, sono ora esposte tre nuove opere che danno quindi continuità alla mostra.
A trovare spazio nelle grandi teche della Sala dei Sindaci sono: la “Madonna col Bambino” di Martino Piazza, tempera su tavola, del 1515 circa, la “Madonna e San Giuseppe in adorazione di Gesù Bambino” della bottega di Domenico Ghirlandaio tempera su tavola, fine del XV secolo e la “Madonna col Bambino” di Marco D’Oggiono olio su tavola, anno 1520-1530.
Tre opere che, come raccontato da Diana Vaccaro, responsabile del Patrimonio Artistico di Banco BPM, durante la presentazione dell’esposizione, mostrano l’evoluzione ed il legame pittorico tra il Rinascimento fiorentino e Milano.
Del resto tra il ‘400 e il ‘500 e il Ducato di Milano fu uno dei protagonisti chiave sulla scena politica italiana e gli intensi contatti tra i Medici e la corte milanese portarono a uno scambio di politiche, merci, artisti e idee. Lo dimostra, ad esempio, la tela del lombardo Marco d’Oggiono che fu allievo e seguace di Leonardo da Vinci durante il periodo milanese del genio toscano.
La “Madonna con Bambino” di d’Oggiano è il frutto del riadattamento in scala ridotta di una sua opera precedente. La Madonna è seduta su un trono di roccia e richiama la “Vergine delle rocce” di Leonardo, con in braccio il Bambino colto nell’atto di aprire un libro. Di grande raffinatezza sono i movimenti affettuosi tra Madre e Figlio.
L’opera di Piazza è una piccola tavola destinata alla devozione privata attribuita al capostipite della bottega più famosa di Lodi da Roberto Longhi, tra i più grandi storici dell’arte del secolo passato. L’opera permette di comprendere l’eclettismo citazionista del Piazza, vocato alla mescolanza di stili. Al centro del paesaggio lenticolare e di forte ascendenza fiammingo-tedesca, si trova la Madre dal volto leggermente reclinato e sfumato di derivazione leonardesca. Maria tiene con una mano il Figlio in grembo mentre con la sinistra poggia un piccolo libro aperto sulle ginocchia, in omaggio alla “Madonna del Cardellino” di Raffaello.
Nella tela “Madonna e San Giuseppe in adorazione di Gesù Bambino” della bottega di Domenico Ghirlandaio a sinistra è raffigurato San Giuseppe, anziano con il bastone perso nella contemplazione del Bambino, a destra la giovane Madonna, assorta nella preghiera. Cristo è adagiato sul lembo del manto della Vergine sorretto da un morbido cuscino. Alle spalle della Sacra famiglia appare una maestosa architettura classica in rovina, con colonne spezzate e archi in abbandono.
L’affasciante loggiato, dal significato escatologico, rimanda al momento della nascita di Cristo in cui si adempie l’attesa del Messia. Poco oltre, in alto a sinistra, l’angelo porta l’annuncio ai pastori.
“È con piacere che anche per il 2025 rinnoviamo la collaborazione con il Comune di Pontremoli – ha sottolineato Diana Vaccaro – con l’esposizione di alcuni capolavori del Rinascimento appartenenti al patrimonio artistico di Banco BPM. Attraverso tre opere di altissimo pregio che raccontano uno dei momenti più intimi dell’iconografia religiosa: l’adorazione del Bambino. Un modo per rinnovare la vicinanza con il territorio e restituire alle nostre comunità opere di grandissimo pregio e valore artistico. Perché l’arte è un bene, un valore che va condiviso”.
“Siamo veramente entusiasti per la prosecuzione di “Magnificat” – ha commentato il sindaco Jacopo Ferri -. Un’operazione che come oramai consuetudine vede al nostro fianco Banco BPM che ancora una volta ha deciso di concederci in prestito tre splendide opere che, siamo sicuri, ammalieranno tutti coloro che arriveranno in visita”.
La mostra è visitabile fino al 30 aprile, tutte le mattine (festivi compresi) dalle 10 alle 12, pomeriggi di sabato e domenica dalle 15 alle 17,30.
(Riccardo Sordi)