
A Fivizzano si è riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto di Massa Carrara Guido Aprea

La richiesta è stata netta e chiara, c’è bisogno di maggiore sicurezza in tutto il territorio provinciale, specie dopo le molteplici segnalazioni in Lunigiana di furti e di violazioni delle abitazioni da parte di ladri.
Questo è stato il senso dell’incontro che si è tenuto giovedì scorso nella sala consiliare nel Museo degli Agostiniani a Fivizzano dove si è riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto di Massa Carrara Guido Aprea.
I presenti all’incontro
All’incontro oltre al sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti, in rappresentanza anche dell’Unione Comuni Montana della Lunigiana, erano presenti il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, il vicesindaco di Massa Andrea Cella e l’assessore Alice Rossetti, la vicesindaca di Carrara Roberta Crudeli e l’assessore Elena Guadagni, il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri e il sindaco di Licciana Renzo Martelloni. Per quanto riguarda i rappresentanti delle forze dell’ordine, oltre al Questore, erano presenti anche il colonnello provinciale dei carabinieri Alessandro Dominici e il colonnello provinciale della Guardia di Finanza Massimo Manucci.
Gli interventi dei sindaci e del presidente della Provincia
“La sicurezza del territorio deve essere una priorità assoluta. Stiamo lavorando in sinergia con le forze dell’ordine per garantire l’incolumità e la tranquillità che la Lunigiana ha sempre offerto ai propri residenti. Invito la cittadinanza a collaborare attivamente con le autorità preposte segnalando tempestivamente comportamenti sospetti” ha sottolineato il sindaco Giannetti che ha poi espresso apprezzamento per il lavoro e l’impegno che le forze di polizia esercitano per contrastare questi reati predatori che hanno interessato l’intero territorio lunigianese.
Concetti condivisi dal sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri, che ha ribadito l’importanza del lavoro sinergico portato avanti dalla forze dell’ordine, senza mai abbassare la guardia. Mentre il sindaco di Licciana Nardi, Renzo Martelloni, nel suo intervento ha sollevato la problematica legata allo spaccio di stupefacenti, sempre più diffuso anche nel territorio lunigianese. Il presidente della Provincia Lorenzetti, ha evidenziato l’importanza che rivestono le denunce, per favorire la richiesta di un maggior numero di agenti da destinare all’intera provincia apuana.
La conclusione del Prefetto
In conclusione dell’incontro il Prefetto, ha rassicurato i sindaci, ricordando l’attenzione e la dettagliata attività d’indagine che le forze di polizia dedicano alla sicurezza del territorio, garantendo l’intensificazione dei dispositivi coordinati di vigilanza e controllo sia della Lunigiana che della costa. Dal tavolo di riunione è stato lanciato un appello ai cittadini al fine di denunciare qualsiasi situazione di violazione e segnalare con la massima tempestività comportamenti sospetti e anomali a polizia e carabinieri. Nel contempo, le amministrazioni si sono rese disponibili ad incrementare i sistemi di videosorveglianza lungo le strade e nelle aree pubbliche. (r.s.)
Più collaborazione tra enti e Forze dell’ordine, senza cedere alla tentazione delle “ronde”
Non c’è dubbio che la tematica della sicurezza sia un argomento che sta cuore a tutta la popolazione. Non è semplice trovare soluzioni che possano rispondere appieno a questa esigenza, basti pensare alla vastità del territorio lunigianese e al fatto che ci siano molte frazioni quasi disabitate con abitazioni che restano senza inquilini per quasi tutto l’anno. Dato che permette ai ladri di poter compiere le loro razzie, in molti casi, in maniera praticamente indisturbata. Una situazione di fronte alla quale si può quindi chiedere un maggiore sostegno e coinvolgimento delle Forze dell’Ordine, senza però poter realisticamente sperare che questo risolva in maniera definitiva la problematica.
Soluzione che certo non può arrivare dalle cosiddette “ronde”, come è stato anche prospettato recentemente in qualche consiglio comunale e proposto con decisione da alcuni cittadini sui social network, che rischiano a conti fatti di trasformarsi in “vigilantes fai da te”. Un’idea che presenta più possibilità di essere dannosa che rivelarsi utile. Non è infatti compito dei cittadini inseguire i ladri ma al massimo quello di segnalare la loro presenza alle forze di polizia, senza rischiare di mettersi nei guai o di innescare situazioni che possono sfuggire di mano. L’ordine pubblico non compete infatti a cittadini, in molti casi (ma non sempre) mossi dal senso civico ma privi di formazione, esperienza e professionalità per un’attività che non si improvvisa, ma deve essere gestita dalle forze dell’ordine.
I cittadini possono contribuire praticando quelle forme di prossimità e di solidarietà che hanno da sempre caratterizzato le nostre comunità: un passaggio dalla coppia di anziani per sincerarsi delle loro condizioni, una telefonata per sapere se va tutto bene a chi sta un po’ più isolato, un’occhiata alla seconda casa del conoscente che vive lontano dalla Lunigiana, la segnalazione di movimenti anomali. Si tratta, in sintesi, di mettere in pratica quella cultura del territorio e della socialità che può mantenere vivi territori spopolati molto di più di quanto possano fare improbabili chat di whatsapp o pagine Facebook capaci solo di diffondere la paura.
Lasciando alle Forze dell’Ordine gli interventi necessari e il coordinamento con gli enti locali per mettere in campo un valido piano d’azione che possa arginare un fenomeno che sta creando molta inquietudine nel nostro territorio.