Ricco di storia e tradizioni  l’Almanacco de La Nunziata

Presentato domenica 8 dicembre: è la prima edizione

La presentazione dell’Almanacco 2025 de La Nunziata. Da sinistra: don Lorenzo Piagneri, Roberto Bertolini, Paolo Bissoli e Jacopo Ferri

Gran fortuna essere persone-paese, avere appartenenza ad un comune patrimonio di eventi, emozioni, tradizioni che vincono deprimenti solitudini; l’Almanacco 2025 degli abitanti della Nunziata è nato dalla collaborazione di un bel gruppo pieno di energie, di collaboratori che fanno risorgere il passato e tutto diventa presente con l’aiuto di fotografie. Il priore della Misericordia Roberto Bertolini dice che non è il loro Almanacco operazione nostalgica ma vuol essere stimolo a dare speranza ai giovani perché trovino nel confuso presente la forza e la solidarietà dei padri.
Da Andrea Lippi docente dell’Università Cattolica viene una chiara analisi dell’inquinamento in atto, un rimedio è aggiornare senza stravolgerla l’agricoltura praticata nel nostro territorio, con attenzione anche ai risvolti sociali della solidarietà e delle decisioni condivise che fanno il buon governo.
La parrocchia fu retta dal 1893 al 1936 da don G.Battista Cavalieri Bernardoni, l’attuale parroco don Lorenzo Piagneri ne richiama la figura di buon pastore per la vita spirituale e morale dei fedeli e premuroso nel sostenerli nelle prove dell’epidemica “la spagnola” e la Grande guerra. In questi due gravissimi eventi operarono molto e bene i confratelli della Misericordia della Nunziata affiliati a quella di Pontremoli, erano stati approvati nel 1858 e già avevano dato grande sostegno nell’epidemia di vaiolo del 1871 e di colera del 1884-’85 furono di grandissimo aiuto nella seconda Guerra. I numeri dicono l’importanza: 254 confratelli circa metà sono donne.
L’Almanacco ha l’occasione di uscire per richiamare i 500 anni dalla consacrazione della chiesa il 16 ottobre 1524, la prima cappella fu edificata nel punto in cui la Madonna apparve alla pastorella di Torrano della famiglia Miliani, ebbe associato un convento di Agostiniani con due chiostri: la storia di tutto il complesso la scrive Giuseppe Bucchioni.
Paolo Bissoli parla dell’artistico tempietto marmoreo all’interno, realizzato a Carrara dal 1525, di difficile attribuzione, dopo tante ipotesi una recente lo attribuisce alla bottega d’arte carraese di Pietro Aprile da Carona.
Eventi tragici non mancano nella storia di un paese. Paolo Bissoli fa memoria dei martiri di Ponticello: il 3 luglio 1944 Enrico e Francesco Angella, Giuseppe Angelo Mori, Giovanni e Vincenzo Sardella furono presi in un rastrellamento portati a Ponticello e fucilati accanto alla chiesa, i corpi furono appesi agli alberi e gli uomini obbligati a guardare per intimorire. Il vescovo Sismondo ottenne di seppellirli in una fossa comune, esumati il 4 giugno 1945, un corteo funebre lungo da Ponticello li portò a sepoltura a fianco della chiesa che è un sacrario con lapide.
Una storia personale è quella di Silvano Gussoni, nato sotto il fascismo, era inevitabile essere un Balilla, ma dopo l’armistizio fu partigiano insieme a Luciano Braccelli. Prigioniero fu liberato per intervento del vescovo. Due sorelle Mariuccia e Anna che ne racconta commossa la storia.
Le osterie erano ben presenti, Giuseppe Bucchioni ha recuperato fotografie di gruppo, Severino Filippi di contadini mezzadri, di emigranti o operai della ferrovia; i socialisti scioperanti nel biennio rosso furono licenziati appena il fascismo fu al potere, e bisognò emigrare: storia emblematica quella di Giulio Cervara con otto figli, il discendente Gilles si appassionò al tennis ed è allenatore di qualità.
Il borgo è ricco di tradizioni: i lupini immancabili nelle fiere; ben esperto della preparazione è Giorgio Bardi insieme a Sergio Simoncini che scrive della tecnica delle nasse per prendere le anguille e di altre tecniche. C’era anche il cinema parrocchiale, sospeso per le infiltrazioni e lo sgretolamento dell’arenaria della piccola chiesa interna alla grande, grana non del tutto risolta. Gli amarcord fotografici di nozze, pranzi, gite, squadra di calcio del borgo accompagnano a sfogliare il nuovo calendario.
Buon Anno!

Maria Luisa Simoncelli