
Cerimonia in memoria del 25 ottobre 2011. Valettini “ricordare per fare comunità” mentre Giovannelli punta il dito sul cambiamento climatico e sull’eccessiva cementificazione

Dobbiamo essere grati a coloro che, con impegno, richiamano l’attenzione su ciò che è avvenuto nel passato e che merita di essere rievocato, per non dimenticare. Già, proprio “Per non dimenticare il 25 ottobre 2011”, si intitola la manifestazione organizzata, venerdì scorso, dal Comune di Aulla. Una comunità, che ha vissuto quei tragici giorni dell’alluvione del 2011, si ritrova “per ricordare il luttuoso evento” che ha segnato profondamente e drammaticamente donne e uomini, sconvolgendo la città nella quale acqua e fango ne hanno ridisegnato, per diversi giorni, il volto. Nella sala delle Muse venerdì 25 ottobre erano presenti numerosi cittadini, il Sindaco Roberto Valettini, la delegata alla cultura Mariagrazia Tortoriello, il presidente del Parco dell’Appennino Fausto Giovannelli, Gianluca Barbieri ex responsabile della Protezione Civile Provinciale, il maresciallo maggiore della locale stazione dei carabinieri, Guerino Pasquale Fasulo e il parroco di San Caprasio Don Anthony Okechukwu Nnadi.

Inoltre erano presenti i rappresentanti della protezione civile e coloro che si sono impegnati nell’attività di soccorso che il Sindaco, dopo aver invitato i presenti ad osservare un momento di silenzio, a ricordo delle vittime dell’alluvione, ha voluto ancora una volta ringraziare. Si è soffermato sulle fotografie esposte, contributo di Lunezia Insourance UnipolSai di Emilia Fraschini alla manifestazione, attraverso le quali viene ripercorso quel tragico pomeriggio. Ha poi proseguito affermando che questi “sono momenti che la Città di Aulla non può non ricordare pensando che ricordandoli fa comunità, fa collettività positiva”. Ha concluso sottolinenando l’impegno della regione nel finanziare le opere per la sicurezza della città e quello dell’Amministrazione comunale. è intervenuto quindi il presidente Giovannelli che ha subito premesso che le alluvioni sono il risultato dei cambiamenti climatici e davanti a questo cambiamento dobbiamo tutti assumerci le responsabilità, anche una Riserva biosfera dell’UNESCO, che non ha certo un ruolo operativo ma che comunque può dare un significativo contributo di sensibilizzazione e di analisi dei fenomeni. Elenca quindi gli errori commessi: l’eccessiva cementificazione, l’allargamento incontrollato delle città, la canalizzazione e la scarsa pulizia dei fiumi e dei fossi,… Infine afferma che comunque non si tratta soltanto di manutenzione ma di assumere una visione diversa del problema.
L’incontro aullese è stato concluso da Gianluca Barbieri che, partendo dalla sua esperienza sul campo, ha ripercorso i tragici giorni delle alluvioni. Quella dell’ottobre 2011, afferma “è stata una cosa talmente grossa che non siamo riusciti a capire che cosa stesse succedendo, sorpassava la nostra immaginazione. Alle prime luci dell’alba ho visto la desolazione di Aulla, la disperazione delle persone, la confusione, ma anche la solidarietà, l’aiuto reciproco degli aullesi”. Si è quindi soffermato sul presente affermando che oggi c’è una maggiore consapevolezza dell’emergenza e anche della prevenzione. I sindaci e i tecnici hanno più strumenti a disposizione e se tanto è stato fatto dalla regione Toscana, è comunque necessario mantenere questi interventi di manutenzione straordinaria sui fiumi. Dunque un pomeriggio per ricordare, perchè fare esercizio di memoria diventa oggi necessario e vitale soprattutto per le giovani generazioni che spesso abitano il presente come unica dimora della loro vita.
Fabrizio Rosi
La commemorazione del circolo Arci Agogo

Anche il circolo Arci Agogo Aulla ha commemorato la data dell’esondazione del fiume Magra dando avvio ad “Alluvione: rassegna di fiumi indisciplinati, ingiustizie climatiche e speranze”. Una serata in cui si è inaugurata una raccolta di testimonianze, immagini e racconti per la costruzione di una memoria collettiva, un’iniziativa per salvare i ricordi dell’esondazione del Magra del 2011, interpretare correttamente quanto accaduto e restituire consapevolezza alla popolazione. “Quello che le persone hanno vissuto nelle ore dell’alluvione è stato stravolgente. Abbiamo scelto di parlarne perché un evento di quella portata è parte della storia di questi luoghi ed è una ferita ancora aperta” dicono all’Arci “Inoltre ci preoccupa come questo territorio fragile, che ha subito numerose speculazioni e danni, potrà rispondere ai nuovi cambiamenti climatici. L’intento è di riavvicinare la popolazione ai nostri fiumi ed al centro abitato, tutelare il territorio ma anche avere cura della nostra comunità”. Nel corso della serata è intervenuto Massimo Serafini di Legambiente Nazionale, ha partecipato l’associazione locale Amighi d’ Sghigia con un percorso di foto d’epoca, e sono stati proiettati i video realizzati nel 2011 dall’insegnante Nadia Cutaia. Sicuramente un momento toccante sono stati i ricordi degli abitanti e la lettura (da parte dell’insegnante di allora, Nadia Cutatia e dell’ex alunna Laura Galimberti) di una poesia scritta nel 2011 dai bambini della classe 3° della Scuola Elementare Micheloni di Aulla.