
Incontri, dibattiti, mostre e concerti: a Carrara il Festival di fine estate
E anche quest’anno per fortuna e… per piacere tira aria di festival. Per intenderci niente a che fare con quello più popolare di Sanremo che tiene gli italiani incollati al televisore fino a notte fonda. I festival ai quali ci riferiamo sono quelli che ogni anno si svolgono prevalentemente nel mese di settembre e hanno ben altro carattere.
Si è concluso il 2 settembre il Festival della Mente di Sarzana che, anche quest’anno, ha fatto rimpiangere la gestione dei primi anni quando la direzione era affidata a Giulia Cogoli. A nostro giudizio ci sarebbe qualcosa da rivedere nel festival sarzanese: dal pass per la stampa, ai biglietti che vengono immediatamente esauriti.
Non così per il Festival filosofia di Modena, Carpi, Sassuolo dove l’organizzazione è davvero perfetta, e l’assistenza puntuale, non così per Con_vivere che per certi versi raggiunge gli standard di qualità del festival emiliano, anche grazie al volontariato che, in questa 19.ma edizione, intitolata ‘Cambiamento’, ha dato un grande contributo; in particolare c’è da segnalare la disponibilità degli studenti degli Istituti superiori che, dedicando a Con_vivere un po’ del loro tempo, in questo scampolo di vacanza estiva, prima dell’inizio dell’anno scolastico, hanno accolto il pubblico e fornito le necessarie informazioni.
Il diretto coinvolgimento poi di alcune scuole in significative attività, dal Belmesseri-Pacinotti di Bagnone, all’Alberghiero Minuto di Marina di Carrara, al Liceo Artistico Gentileschi e all’Accademia di Belle Arti, entrambi di Carrara, è stato, come nel passato, uno dei valori aggiunti della manifestazione, segno della volontà di far crescere, anche nelle nuove generazioni, la voglia di cultura.
Numerose poi le mostre e le installazioni che, in una città d’arte come Carrara, non potevano certamente mancare, mentre lo ‘spazio bambini’ si è rivelato, anche in questa edizione, affascinante e coinvolgente. Infine Leo Gassman, Drusilla, Arturo Brachetti, Modena City Ramblers sono stati protagonisti di quattro serate-relax che il pubblico, anche questa volta numeroso, ha mostrato di gradire.
Insomma davvero una…’Carrara aperta’, come riportato nel programma del Festival, che ha saputo darsi un volto a 360 gradi e anche a questo è dovuto il successo di Con_vivere. Dunque quattro giorni imperdibili, da giovedì 5 a domenica 8 settembre e noi non ce li siamo persi.

Il ricco programma ha necessariamente imposto una scelta degli eventi e a malincuore abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni di essi meritevoli di partecipazione. Fra i relatori che sono intervenuti a Carrara, grazie anche all’impegno e alla competenza di Mauro Cerruti, studioso della complessità e coordinatore scientifico del Festival, citiamo quelli più noti come Chiara Saraceno, Nathalie Tocci, il filosofo Maurizio Ferraris che ha simpaticamente intrattenuto il pubblico, smettendo i panni del docente universitario, Laura Boella e Guido Tonelli, entrambi in passato intervenuti presso i Licei statali lunigianesi.
Fra i relatori anche Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, che ha intitolato il suo intervento ‘Tutto può cambiare’, mentre per l’ex docente di Teologia moderna e contemporanea, Vito Mancuso ‘Tutto cambia, quindi c’è speranza’. Su questo lo studioso ha intrattenuto un pubblico numerosissimo, attento e non curante della pioggia che a tratti minacciava di rovinare l’incontro.
Davvero coinvolgente Mancuso che ha parlato del mondo che cambia, della speranza, della libertà, interrotto spesso dagli applausi del pubblico che si è entusiasmato, che ha commentato ed è intervenuto con diverse domande, trattenendo a lungo il teologo.
Per un bilancio di Con_vivere abbiamo sentito Gea Dazzi, Assessore alla cultura e istruzione del Comune di Carrara, che ha espresso la soddisfazione per la riuscita del Festival: pubblico sempre più numeroso, qualità dei relatori, crescente coinvolgimento dei giovani e di tutta la città, facendo rete con i musei, con le iniziative del territorio e con quelle del Comune, ad es. ‘White Carrara’. Afferma di guardare con ottimismo al futuro addirittura prospettando un’interessante edizione di Con_vivere 2026. ‘Se Carrara dovesse ricevere la qualifica di ‘Capitale dell’arte contemporanea 2026’ si potrebbe ragionare su arte e intelligenza artificiale’.
In conclusione vogliamo esprimere gratitudine a Carrara per le belle occasioni culturali che offre e dunque lunga vita a Con_vivere, oggi fra i festival più belli in Italia.
Fabrizio Rosi