
Non sapremo mai quanti sono stati i soldati lunigianesi caduti sui fronti della Grande Guerra, anche a causa di gravi ferite e malattie. Storie di giovani, di ragazzi, di uomini, di intere famiglie di cui restano brandelli di notizie tramandate che si stanno man mano perdendo poiché le generazioni si susseguono e dimenticano. Rimangono cippi e lapidi collocati nei Monumenti ai Caduti, anch’essi non indenni dal passare del tempo. Lo scorso anno ero riuscita, dopo accurate ricerche, a ripercorrere i luoghi calpestati da nonno Sante, eroe della Grande Guerra poiché chi dona la vita per la Pace e la Libertà è, rimarrà, un eroe anche senza corona d’alloro.
Avevo raggiunto il piccolo cimitero di Cason di Meda (Col Formiga. Monte Grappa) portando fiori, recitando preghiere, con nel cuore il desiderio di tornare per collocare una lapide, in suo ricordo. Un desiderio forte cullato a lungo da nonna Clarice, da babbo Luigi, nato orfano, da zia Emma. Giorni fa son tornata nel cimitero suddetto. Con enorme sorpresa ho trovato, su un “altare” di pietre, avvolte dal filo spinato, che ben conoscevano i nostri soldati, una croce di ottima fattura con un Cristo in ottone e la scritta “ex cimitero di guerra italiano”. Grazie all’aiuto di amici esperti di montagna, con chiaro spirito “alpino”, bravi anche nel settore della muratura, la lapide, in marmo di Carrara, è stata apposta.
Queste le parole “Sante Fornesi – Vico di Bagnone 1887 – Monte Grappa 1918” Le tue nipoti. Un gesto pregno di riconoscenza e di affetto da parte mia, di Lina, Rita, Suor Emma e Graziella. Le nipoti che nonno non ha potuto conoscere, né tenere per mano. Accanto alla lapide è stata interrata l’edera portata da Monterole. “L’endarla” con cui nonno soleva fare gli archi per le processioni mariane. A nome dell’Amministrazione comunale, il sindaco di Bagnone, avv. Giovanni Guastalli, mi ha consegnato un piccolo tricolore per onorare i Caduti bagnonesi, mentre ho chiamato per nome, ad uno ad uno, i dieci amici di Vico, partiti con nonno e mai tornati. “Ora, nonno, ti scalderanno i raggi del sole, la pioggia ricorderà le lacrime dei tuoi cari, il fruscio del vento sarà la nostra preghiera ed il nostro affetto. Soprattutto sarà la tua voce che ripete “Pace!”. Una storia personale con cui vogliamo onorare i Caduti di tutte le guerre. Nella speranza che cessi il rumore delle armi e le scelte orribili, sacrificate e mortificate sull’altare della follia e della pseudo onnipotenza umana.
Ivana Fornesi