Nel 1976 Lidia Ravera col compianto Marco Lombardi Radice e con lo pseudonimo di Rocco e Antonia pubblicò il romanzo “Porci con le ali”: aveva 25 anni e si calava nei panni di adolescenti di 15 anni, il romanzo ad oggi ha venduto tre milioni di copie.
Ha al suo attivo trenta opere, ancora attiva e presente al suo tempo con partecipazione letteraria, politica, giornalistica, puntuta ed ironica non le manda a dire quando l’occasione si presenta, un vero punto di riferimento per un progressismo attento e responsabile.
Negli ultimi tempi i romanzi o pamphlet si erano accentrati sull’osservazione verso la cosiddetta terza età come “Piangi pure”, “Gli scaduti”, “Il terzo tempo”, “L’amore che dura”, “Avanti, parla” (tutti nel catalogo Bompiani) o “Age Pride”(Einaudi).
Per non farsi mancare niente ha lavorato per il teatro, il cinema e la televisione. Con questo suo ultimo “Un giorno tutto questo sarà tuo” (Bompiani pagg. 240, euro 18) sembra chiudere un cerchio presentandoci un protagonista (Seymour Sartoris di chiara matrice salingeriana ) di 15 anni, in una condizione di vita a dir poco problematica.
Il padre (Giovanni Sartoris), settantenne all’incirca, è uno scrittore famoso (ha vinto un Premio Strega), ancora sulla cresta dell’onda, sta scrivendo di nuovo, è sempre appetito dalle fans, ha avuto tre mogli e quattro figli.
Seymour è il figlio unico della seconda moglie, americana, ricchissima, ancora presa dall’ex marito ed impicciona cui è stato affidato il figlio che però preferisce vivere col padre in Italia, a Roma.
Di suo il ragazzo è un adolescente vagamente “disadattato”, soffre di una leggera forma di autismo che lo porta ad isolarsi per evitare il contatto fisico con le persone. Vorrebbe fare lo scrittore di un grande romanzo di memorie segrete dedicandosi all’osservazione maniacale del mondo che lo circonda e che per lui, sopratutto nelle ritualità dei suoi contemporanei, non lo riguarda cercando uno sguardo altro per originalità ed impegno.
Un incidente di percorso nella vita del padre lo costringe a prendere parte attiva in quella vita che stava osservando, per farne materia della sua scrittura, alla guisa di un entomologo. Molte cose cambieranno in un vorticoso svolgersi di eventi che Lidia Ravera, con implacabile e geniale abilità, riesce ancora una volta a governare.
Ma se già la trama convince ed avvince per i tempi ed i toni sempre adeguati è nell’affrontare il ragazzo attraverso le sue riflessioni e comportamenti che si sviluppa un trascinante, vorticoso, inusuale percorso che ci porta a considerare con assoluta aderenza il procedere, apparentemente insensato, attraverso il quale si mostra il senso della vita.
Una scrittura agile, penetrante, acuminata condita con un senso dell’ironia in cui umoristico caustico quasi urticante si alterna a tenerezze profonde in un crescendo di emozioni di miracolosa efficacia.
Ariodante Roberto Petacco