Tipica bizzarria di fine marzo

Il tempo di questo primo mese di primavera, prossimo alla conclusione, si è svolto in perfetto accordo con la volubilità che gli assegna la climatologia. Non fosse per quel grado (o due) in più rispetto alla norma che, ormai, è da mettere quasi sempre in preventivo, si potrebbe parlare di condizioni atmosferiche da manuale.
Anche marzo, infatti, sta per andare in archivio segnato da un surplus termico, benché non accentuato come quello di febbraio. La prossima settimana si potrà già valutare meglio, mentre sul fronte delle piogge la partita è ancora aperta e l’episodio perturbato di martedì 26, ha avuto le carte in regola per riempire i pluviometri nei due giorni successivi.
La settimana dal 19 al 25, invece, si è distinta per una minore agitazione in confronto alle previsioni: era atteso, fra sabato 23 e domenica 24, un tempo molto più instabile, ma ’evoluzione è stata diversa e alquanto ridimensionato il disturbo da parte di nuvole e piogge sia nell’intensità che nella durata.
Prendendo le mosse da martedì scorso, un completo ‘cambio di fronte’ si è imposto tra il 19 e il 20, quando dalle nuvole e dalla foschia del primo giorno si è passati al cielo in prevalenza sereno e alla vista nitida del secondo.
Così, in corrispondenza dell’equinozio di primavera, si è avuto in dono il secondo giorno sereno di marzo, bontà sua! Le temperature gradevoli, il regime di brezza, il cielo pennellato da cirri e lo sviluppo di cumuli diurni hanno dato l’impressione di essere avanti di un mese.
Il 21, giovedì, aria più fresca e qualche nuvola in più a spasso ha decretato un assestamento termico, ma il venerdì, complice una breve fase favonica, peraltro accompagnata da insolito aerosol atmosferico che ha conferito una certa opacità all’orizzonte, i termometri sono tornati a spiccare il volo nelle ore del primo pomeriggio con temperature massime dell’ordine dei 22-23°C praticamente in tutto il fondovalle lunigianese.
Il su e giù era tutt’altro che terminato perché, oltre al consueto alternarsi di temperature più basse e più alte tra notte e dì, tornava a metterci lo zampino il transito di una debole perturbazione accompagnata da fitta pioviggine, responsabile del crollo della temperatura massima di sabato 23.
Come già scritto, il paventato peggioramento del fine settimana si risolveva alla fine nel sabato uggioso, ché domenica mattina, sorpresa, il cielo si presentava sgombro e pronto al percorso apparente del sole dall’aurora al tramonto.
L’instabilità non era sopita del tutto, però, e lo sviluppo dei cumuli, anche oscuri e minacciosi a metà pomeriggio, sfociava in alcuni piovaschi sparsi, per lo più sui rilievi montuosi, salvo alcuni tratti interessati anche a fondovalle.
La massa d’aria, intanto, mutata e fattasi più asciutta e fredda, decretava – nelle ore serali e notturne venendo il lunedì 25 – il crollo senza freni della temperatura. Al primo mattino di lunedì, in effetti, si è rivista la brina e si è pure riletto il segno ‘meno’ davanti alle temperature minime di diverse località sia montane che di fondovalle.
Intanto, già incombeva l’ennesimo sistema frontale e le ampie schiarite, perciò, hanno avuto vita breve.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni