La rivoluzione digitale per una nuova paideia

A Firenze il congresso regionale dell’Uciim con la presenza di rappresentanti della Lunigiana

Si è svolto sabato 25 novembre, a Firenze, il Congresso dell’UCIIM della Regione Toscana. Presenti anche rappresentanti della Lunigiana: per la sezione di Pontremoli Pierangelo Coltelli (che ha presieduto i lavori dell’assemblea), Raffaella Marioni, Gian Ugo Magnavacca e Lorella Vannoni, per quella di Aulla-Fivizzano Adriana Pietrini e Andreino Fabiani. Coltelli e Magnavacca sono stati eletti fra i sette delegati che parteciperanno al Congresso nazionale, che si terrà a Roma nel gennaio 2024. Sono stati numerosi i contributi di idee, di riflessioni sullo stato di salute della scuola italiana, che faranno parte della mozione della Toscana al congresso nazionale, momento di rinnovo delle cariche, ma anche, per l’alta qualità dei relatori, in questo caso sul tema “Persona e Società nell’era digitale: una nuova Paideia”, sviluppato in una lezione on-line dal professor Paolo Triani.

Un titolo impegnativo, che mette a confronto la scuola con il “grande intruso”, rispetto al passato, il digitale, che sta portando trasformazioni per le quali l’insegnamento è destinato a cambiare e l’insegnante non sarà più centrale, ma lo saranno i processi che saprà promuovere. Oggi si sta vivendo una fase caratterizzata da un’ampia “diffusione dei prodotti digitali, che ha sviluppato il dibattito sulla possibilità di una nuova paideia, di una educazione condivisa, per far crescere persone forti per una società giusta e fraterna, e su chi deve esserne promotore; sicuramente la scuola, ma anche la comunità, facendo discernimento su ciò che è essenziale per umanità”. Se è doveroso stare nel cambiamento dell’intelligenza artificiale, è necessario affidarsi a progetti formativi che “tengano insieme”. Su queste complesse tematiche si sono espresse le riflessioni di filosofi, di teologi, di sociologi, di scrittori, che concordano sulla necessità del dialogo e della parola, del coinvolgimento delle famiglie e della comunità.Valori su cui costruire la nuova paideia. Anche le sezioni lunigianesi hanno manifestato il loro pensiero, sottolineando la necessità di una diversa strutturazione della scuola; di ritenere prioritario partire dalla concretezza delle relazioni per incentivare, attraverso la conoscenza dell’altro, la valorizzazione delle diversità come momento di incontro e di conoscenza reciproca. è stata sottolineata, poi, l’importanza del ritorno ad un miglior linguaggio, attraverso la lettura consapevole, la memorizzazione, l’arricchimento lessicale, l’interiorizzazione di testi di generi diversi. Inoltre è stata evidenziata anche l’importanza della conoscenza della storia e delle meraviglie del territorio, per creare un rapporto empatico col proprio ambiente e con le persone che vi abitano. Infine – suggerita dalla sezione di Aulla-Fivizzano – può essere ritenuta valida “la strategia del rallentamento”, di cui parlavano Giancarlo Zavelloni e il maestro Mario Lodi, su una rivista scolastica, teorizzando, contro i ritmi della società tecnologica, la “pedagogia della lumaca”, come ha fatto il linguista e critico letterario Gian Luigi Beccaria intitolando un suo saggio “Contrattempo. Un elogio della lentezza”, contro la fretta con cui si svolgono i fatti quotidiani.

Andreino Fabiani