
Intanto si sono ritrovati gli ex allievi all’inaugurazione di un dipinto restaurato

Dovrebbe tornare a nuova vita il santuario di Soliera. In molti si erano adoperati affinché il Santuario della Madonna dei Colli, noto anche come la “chiesa dei frati”, essendo attigua a quello che per decenni è stato il convento-collegio dei Padri Francescani, potesse essere riutilizzato per alcune storiche celebrazioni religiose ed anche per salvarlo dal degrado dell’abbandono, dopo essere stato sede dell’Istituto Agrario e delle Scuole dell’obbligo. Finalmente una convenzione tra Amministrazione provinciale, proprietaria della chiesa, Parrocchia, gruppo dei Templari del Comune, comitato pro riapertura di abitanti della zona, caldeggiata anche dalla associazione degli ex allievi, ha posto fine ad una lunga serie di incontri e discussioni. Una volta che si sarà completato l’iter burocratico di approvazione, si potrà consentire le celebrazioni che faranno parte di un programma concordato e applicato sotto la guida dei Templari, in pratica gestori responsabili della chiesa della Vergine protettrice di Soliera e dei paesi, un tempo agricoli, circostanti.

Lo hanno illustrato il vicario del Vescovo, don Marino Navalesi, ed il segretario dell’associazione degli ex allievi, Loris Duranti, intervenuto a fine Messa (celebrata, dopo anni, lo scorso 18 novembre), prima del presidente dell’associazione Emanuele Panconi. Al termine i presenti, in particolare ex allievi che si sono ritrovati dopo anni, anche per ricordare nella preghiera i numerosi scomparsi, si sono recati nel chiostro della biblioteca civica “E. Gerini” di Fivizzano, per inaugurare il dipinto, restaurato dall’architetto Marilena Bongiovanni, che lì si trova, su una parete, a rappresentare un colonnato disegnato con la tecnica della prospettiva, fino a renderlo quasi reale, tanto da ingannare, in tempo di guerra, un soldato tedesco che voleva entrarvi, se non ci fosse stato il rifiuto del suo cavallo che comprese di trovarsi di fronte ad una parete. Il restauro è stato un dono dell’associazione ex allievi, che, nel passato, aveva già contribuito ad arricchire la biblioteca con donazioni di opere librarie pregiate.
Andreino Fabiani