Parroco di Albareto, Gotra e Buzzò, per molti anni insegnante nel Liceo Vescovile di Pontremoli. Lunedì si sono svolti i funerali ad Albareto
“Il Signore ha chiamato a sé don Renato… I fratelli, i nipoti, i parenti piangono un familiare, molti rimpiangono un parroco, molti di più un insegnante, il clero di Massa Carrara-Pontremoli e di Piacenza piange un confratello: tutti quanti ci sentiamo privati di un amico”. Così introduceva la sua omelia il vescovo emerito mons. Alberto Silvani, per tanti anni oltre che confratello anche collega di insegnamento di “don Renato”.
Era stato nominato anche canonico e poteva fregiarsi del titolo di monsignore, ma era sempre rimasto per tutti don Renato. Era licenziato in teologia pastorale presso l’Università Lateranense, laureato in lettere presso l’Università di Parma, aveva insegnato latino e greco per 40 anni nel Liceo Vescovile di Pontremoli, ma aveva sempre mantenuto un rapporto semplice, sincero e profondo per la sua terra e per la sua gente.
Per questo per 40 anni ha fatto il pendolare tra Gotra, sede della sua parrocchia, e Pontremoli, luogo del suo insegnamento.
Era nato a Valdena di Borgotaro il 19 aprile 1942, era entrato in Seminario a Pontremoli in prima media e ricevuto la consacrazione sacerdotale per mano di mons. Luigi Rosa, Vescovo di Bagnoreggio, il 29 giugno 1965.
Svolge il suo primo ministero nelle parrocchie di Bratto, Braia e Grondola e supplisce il Parroco nella parrocchia vacante di San Colombano in Pontremoli. Si tratta di un ministero breve in quanto, con bolla vescovile del 1.6.1966 viene nominato parroco di Gotra e vicario economo di Buzzò. Nel 2006 assume anche l’incarico di parroco di Albareto. Viene nominato cappellano di Sua Santità il 29.03.2006.
Nel frattempo, fin quasi alla soglia degli 80 anni, svolge il suo servizio di insegnante presso il Liceo Vescovile di Pontremoli.
Ma nel profondo si è sempre sentito “parroco di campagna”, anche quando saliva in cattedra: “Sei tornato a Pontremoli come insegnante – ricorda Mons. Silvani – e la tua venuta al liceo dalla campagna ha umanizzato il sapere umanista”.
Ha vissuto i suoi vari ruoli con una certa noncuranza, quasi con distacco, cosa che gli ha permesso di entrare nei cuori di coloro che lo avvicinavano.
La risata di gusto, il suo essere genuino, la sua battuta, qualche volta graffiante, lo rendevano prossimo di coloro che incontrava, nell’insegnamento, soprattutto nel ministero sacerdotale.
Ha speso la sua vita da pastore profondendo le sue energie nella varie attività parrocchiali e nel dare ai giovani la possibilità di incontro e di esperienze di fede.
Il sindaco e una parrocchiana, riflettendo il sentire comune di una comunità che lo ha visto protagonista nella vita civile e di fede., hanno avuto parole sobrie, come sobria è stata la presenza di popolo alle sue esequie malgrado la commozione sincera dei tanti convenuti per dare un ultimo saluto ad un pastore amato.
Molti erano i confratelli delle diocesi di Massa Carrara-Pontremoli e di Piacenza. è tornato alla casa del Padre il 17 novembre 2023; la sua salma è rimasta esposta nella sua chiesa di Gotra, le esequie si sono svolte nella chiesa di Albareto.
Le sue spoglie riposano nel cimitero di quella che per oltre 50 anni è stata la sua famiglia: a Gotra.
(G. B.)