Pieve San Lorenzo: conferenze su Pievi, San Caprasio e Augusto Cesare Ambrosi

Tre conferenze nel periodo agostano

Nel periodo agostano, si sono tenute ben tre conferenze alla Pieve di San Lorenzo nell’ambito della serie d’incontri per gli 875 anni della Pieve.

Si è partiti l’11 agosto con l’architetto Stefano Calabretta che ha tenuto una relazione sull’architettura e lo sviluppo delle 35 pievi romaniche nate nella diocesi di Luni e censite con la bolla del 1148 dal vescovo di Luni Gottifredo, tra cui la stessa Pieve di San Lorenzo, sul confine tra Casola in Lunigiana e Minucciano di Garfagnana. L’architetto ha affermato che delle 35 Pievi “oggi rimangono solo 7 esempi, che, nella struttura, sono riferibili al periodo Romanico; queste, certamente non riconducibili alle strutture architettoniche originali, sono il frutto di quel grande rinnovamento architettonico che si attuò tra il XIII-XIV sec.”. Incentrandosi in particolare sulla Pieve di San Lorenzo, Calabretta ha tentato di dimostrare che questa è stata profondamente modificata al suo interno, come, di fatto, viene avvalorato anche dalle quattro semicolonne addossate alle murature della controfacciata e del presbiterio, che presentano una lavorazione superficiale molto più antica delle colonne della navata.

La facciata dell'abbazia di San Caprasio
La facciata dell’abbazia di San Caprasio

Il secondo appuntamento si è tenuto il 16 agosto, con Riccardo Boggi che ha intrattenuto i partecipanti alla conferenza riportandoli nel contesto storico della fondazione dell’Abbazia di San Caprasio, puntualizzando fasi della costruzione, committenti e maestranze. Una prima chiesa viene edificata nell’884, su di essa viene ampliata una nuova chiesa con battistero ad indicare l’importanza ormai centrale per la presenza e diffusione del cristianesimo sul modello della centralità delle Pievi. Particolareggiato il riferimento alla committenza Obertenga nella costruzione del terzo intervento, che porta alla scoperta degli scavi più recenti. L’Abate Venanzio nel 1219 vende alla diocesi di Piacenza i beni della contrada di Albareto da cui ricava diritti e un patrimonio finanziario che investe nell’ampliamento dell’abbazia fino al chiostro, affidando i lavori a Oberto Ferlendo “magister” nella progettazione architettonica e punto di insegnamento per una squadra di muratori, falegnami, scalpellini che lasciano un’impronta del tutto unica nella costruzione.

Il 19 agosto nella Pieve si è tenuto il ricordo di Augusto Cesare Ambrosi, nel ventennale della scomparsa. Erano presenti le figlie Alma e Lucia e il genero Sergio Calamandrei, un folto gruppo di appassionati della storia del territorio e rappresentanti di associazioni e istituzioni dei comuni di Casola, Minucciano e Accademia Capellini e Amici di San Caprasio. Tra piccoli e aneddoti famigliari e racconti del suo impegno per la valorizzazione della cultura del territorio, si è quindi tracciato un ricordo di questo personaggio e del suo insegnamento volto ad una corretta e documentata riscoperta del territorio sotto vari aspetti culturali: storico, archeologico, artistico e ambientale.

Corrado Leoni