
La campionessa col libro “Una vita in alto” scritto con Marco Franzelli, ha vinto il 60° Bancarella Sport

“Io vi avverto, quando Sara vince si mette a piangere… quindi preparatevi” così, con un tocco di ironia il noto giornalista sportivo della Rai, Marco Franzelli, ha salutato la vittoria del 60° Premio Bancarella Sport, successo condiviso con la straordinaria campionessa Sara Simeoni con cui ha scritto “Una vita in alto”, (Rai Libri) biografia della “atleta del secolo”. E la Simeoni, per non venire meno alla premessa di Franzelli, ha salutato il successo con grande commozione e lacrime di gioia “sono davvero emozionata e felice, grazie, grazie a tutti. Visto il successo potremmo pensare di farne un seguito” ha concluso lasciando spazio ad un sorriso.
Un libro ricco di aneddoti che racconta la storia della medaglia d’oro nel salto in alto a Mosca 1980 e prima donna a superare l’asticella oltre i 2 metri (2,01) record mondiale che ha resistito per 4 anni. Un racconto attraverso i retroscena, molti inediti, di una carriera che l’ha portata ad essere eletta ‘Atleta del Centenario’ nel 2014 in occasione dei 100 anni del Coni. Ma che soprattutto ha aperto la strada alle donne nello sport ad alto livello, combattendo per far cadere tabù e pregiudizi “le grandi atlete di oggi e del recente passato come la Pellegrini o la Goggia – ha sottolineato Franzelli – devono tanto all’impegno e alla determinazione di Sara”.
Il successo del libro della Simeoni è arrivato grazie alle 160 preferenze dei librai, che ha permesso all’atleta veneta e al giornalista Rai di superare un’altra coppia “campione-giornalista” ovvero Bruno Conti e Giammarco Menga che si sono fermati a quota 145, con “Un gioco da ragazzi”, (Rizzoli). Un libro in cui si racconta l’eccezionale carriera dl campione del mondo del 1982, straordinaria ala e fantasista della Roma campione d’Italia e uno degli uomini simboli della nazionale allenata da Enzo Bearzot. Ma mettendo in luce anche gli aspetti personali e di come sia stata fondamentale la famiglia nel percorso di crescita. A seguire, con 122 voti, “Una squadra” del regista e scrittore Domenico Procacci, (Fandango) con il racconto, tramite le interviste ai protagonisti, della squadra vincitrice della Coppa Davis ‘76 una vittoria che fu accompagnata da numerose polemiche legate alla trasferta nel Cile sotto la dittature di Pinochet. Fuori dal podio, con 108 voti si è posizionato”Le nuove guerre del calcio”, di Marco Bellinazzo (Feltrinelli) al quinto posto “Giuliano Giuliani, più solo di un portiere”, di Paolo Tomaselli (66thand2nd) e infine 75 preferenze per “Chris Amon. La sfortuna non esiste” di Emiliano Tozzi (Minerva).
La serata è stata condotta, come ormai d’abitudine, da Paolo Liguori che ha intavolato la consueta tavola rotonda sul mondo del libro e dello sport con gli autori finalisti. Un confronto che partendo dai temi dei libri in gara, ha spaziato dalle storie autobiografiche degli autori, all’importanza dei valori trasmessi dalle varie discipline sportive, al tema degli affari dietro allo sport. Hanno partecipato al confronto anche Paolo Francia, presidente della giuria, Giovanni Bruno, fresco vincitore del Premio “Bruno Raschi”, Massimo Calandri, vincitore del 2° Premio Panathlon ed autore del libro “Non puoi fidarti di gente così. Storia della squadra di Rugby che sfidò l’Apartheid” edito da Mondadori, e Dario Ricci, coautore con Alberto Cova del libro “Con la testa e con il cuore”, Sperling&Kupfer, presentato alla mattina
Ad inizio serata ci sono stati i saluti del presidente della fondazione “Città del Libro”, Ignazio Landi e del sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri, che hanno ricordato il valore dello sport e della letteratura.
(Riccardo Sordi)