Resta aperto e urgente il problema delle carceri

Palma (Gnpl): “Le misure alternative e di comunità non hanno ridotto il numero dei detenuti”

Carcere. (Photo SIR/CdE)

Con un omaggio alla legge fondamentale dello Stato – “è la Costituzione il baluardo del nostro essere qui oggi” – il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl), Mauro Palma, giunto alla scadenza del mandato, ha iniziato, la settimana scorsa, la sua ultima Relazione al Parlamento. Diversi gli ambiti affrontati, a partire dalle cifre relative all’area penale. Palma ha ricordato che al 31 dicembre 2016 i detenuti erano 54.653, saliti a 57.230 al primo giugno di quest’anno. Le donne erano 2.285; oggi sono 2.504.
Nel frattempo, la capienza degli istituti di pena, già carente, è aumentata solo di mille posti. È scesa dal 35,2 al 26,1% (dato positivo) la percentuale di coloro che sono in carcere senza condanna definitiva. Resta alto – ed è aumentato – il numero di persone che devono scontare condanne molto brevi: 1.551 meno di un anno, 2.785 tra uno e due anni.
Per tali situazioni “occorre prevedere strutture diverse con un legame molto più denso con il territorio”. Una sottolineatura particolare merita il problema dei suicidi che, nelle prime 23 settimane del 2023, sono già saliti a 29, con altri 12 decessi le cui cause sono ancora da accertare.
Attualmente, 53.113 persone godono di misure alternative e 25.716 sono “messe alla prova” ma tali provvedimenti alternativi si sono solo aggiunti alla detenzione; infatti, l’area di intervento penale è passata dall’interessare 98.854 persone alle attuali 137.366.
Questo nonostante i reati di maggiore gravità siano diminuiti: gli omicidi volontari del 25%, l’associazione mafiosa del 36%, le rapine del 33%. Per i minori e i giovani adulti (dopo sette anni, sono sempre poco più di 14mila quelli in carico al servizio di settore) il primo intervento deve essere finalizzato a dare istruzione e formazione.
Una indicazione più che scontata perché quasi 5.000 di essi non hanno completato l’obbligo scolastico e, tra i soli italiani, ci sono 845 analfabeti e 577 che non hanno concluso il ciclo di scuola elementare.
Quanto ai migranti – diminuiti in percentuale dal 34 al 31,2% – il rischio è che la privazione della libertà di quelli irregolari “tenda a legittimarsi più come misura rassicurante della collettività che non come tassello efficace per una strategia che riesca a ridurre le situazioni di irregolarità e i rischi conseguenti anche sul piano delle possibili connessioni criminali”.
Sul tema della salute, Palma ha ricordato che 632 persone sono internate nelle 31 Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) ma altre 675 sono in lista di attesa e “di esse 42 illegalmente recluse all’interno di ben 25 carceri, senza titolo detentivo”. Dei 400mila posti letto disponibili nei 12.630 presidi assistenziali e sanitari, circa 300mila sono occupati da anziani, autosufficienti o meno, e adulti o minori con disabilità.

G.A. – Agensir