
L’iniziativa di Fabio Fabiani e Luigi Terenzoni. Il recupero dell’edificio è finanziato all’80% coi fondi PNRR. Per raccogliere la cifra restante i due si sono messi in cammino facendo un appello per una donazione

Fivizzano è definito, nei depliant di presentazione, “Comune dei 100 paesi”, ma potrebbe esserlo anche come “Comune dei 100 edifici religiosi”. Non c’è, infatti, borgo, anche il più piccolo, che non abbia la chiesa o un oratorio. Alcuni di questi, abbandonati e malridotti, sono stati recuperati dal degrado grazie all’impegno degli abitanti e all’aiuto di loro amici. Viene in mente l’oratorio di Bardine di Cecina, dedicato alla Madonna della Gioia, che, quasi distrutto dal tempo e invaso da piante do ogni genere e di fico, un paio di decenni fa è stato rimesso a nuovo grazie alla gente del paese, ma anche ai contributi in lavoro di Giuseppe Vegnuti, Fagnàn, di Monzone e in materiali della famiglia del portiere Buffon.

Altri due dovrebbero esserlo a breve, visto che sono state accolte e finanziate dai fondi del PNNR le progettazioni del loro recupero presentate in risposta ad un bando della Regione Toscana.
Si tratta dell’oratorio della Madonna del Popolo, situato nella piana di Cortila (parrocchia di San Pietro e Paolo di Gragnola), beneficiario di 100.000 euro, e dell’oratorio di Santa Chiara (parrocchia di San Lorenzo di Gassano), beneficiario di 96.000 euro. I lavori, però, saranno coperti all’80% del totale.

Per raggiungere la copertura totale della spesa Fabio Fabiani e Luigi Terenzoni di Cortila si sono resi protagonisti di un’iniziativa lodevole quanto impegnativa. Si sono messi in cammino sul sentiero di Santiago di Compostela, facendo un appello ad amici e conoscenti per una donazione, utile a riportare “all’antico splendore” l’oratorio di data incerta, ma pare del Settecento, un edificio di valore, meritevole di essere recuperato non solo perché costituisce una testimonianza di bella architettura, ma anche di religiosità e di vita rurali.

I due pellegrini hanno camminato per 11 giorni, accolti ovunque con grande cordialità, nel comune francese di Cateau-Cambrésis anche dal sindaco, e si sono dichiarati “soddisfatti dell’esperienza”, certificata, nelle varie tappe, dal timbro sul libretto del pellegrinaggio, ed anche contenti per le donazioni ricevute, che fanno ben sperare per completare i lavori.
Un’idea dell’Unità Pastorale della Valle del Lucido uscita da un incontro dei rappresentanti delle parrocchie, vedrebbe bene un circuito storico-religioso che tocchi tutti gli oratori della vallata, in una sorta di pellegrinaggio, una volta ristrutturati dove, come nel paese di Isolano, non lo sono ancora.
Dietro ogni oratorio, infatti, c’è una storia di grande devozione delle comunità, che portò molti giovani a diventare preti o frati. Quanti a Cecina, a Folegnano, a Vinca, Monzone… ma anche ad Agnino, Magliano e Cotto, che ha dato i natali, nel 1853, a don Giacomo Martinelli, un uomo di chiesa, la cui vita e le cui opere meriterebbero di essere conosciute e valorizzate.
Andreino Fabiani