

Grande prova dei gialloneri di Bellotti che superano di misura il San Vitale Candia dopo una gara sofferta ma vinta meritatamente. Impresa del Mulazzo che nel confronto diretto più importante della stagione si impone al Ricortola e va alla finale della zona tirrenica domenica contro il Livorno 9. Un’occasione davvero da non perdere anche se non sarà facile.

per la promozione in Seconda Categoria
Era ora! Lo diciamo con una certa soddisfazione perché, dopo tanto penare, andiamo a raccogliere qualcosa che dà di nuovo un senso alla nostra partecipazione ai diversi tornei calcistici che ci coinvolgono. Forse qualcuno penserà che è ben poca cosa per eccitarsi oltre il dovuto, ma occorre anche pensare che, negli ultimi tempi, non solo abbiamo raccolto davvero poco ma abbiamo sempre penato oltre il necessario per accontentarci di tenere le posizioni oppure di vedere retrocedere solo poche squadre, quasi alla fin fine fosse una gratifica, al punto che in più di un’occasione ci siamo chiesti, con il dovuto disappunto, se fosse ancora opportuno partecipare alla vicenda. Questa volta, invece, le cose stanno andando per il verso giusto e, lo possiamo dire, dopo tante speranze, raccogliamo qualcosa; niente di importante, ovviamente, solo una ciliegina su una piccola torta neppure delle grandi occasioni, ma comunque un risultato che cancella tante delusioni e ridà un senso la futuro.
Cosa, dietro a tutte queste riflessioni? Semplicemente il fatto che la Villafranchese, battendo di misura il San Vitale Candia, ha guadagnato la seconda promozione per salire in Seconda Categoria a rimpolpare una pattuglia che nella neopromossa trova un riferimento importante della nostra storia calcistica di ieri e che quindi riceve nuova linfa per un rilancio del settore che diventa sempre più indispensabile se vogliamo continuare ad investirci, senza continuare solo a pensare che il nostro posto sia quello che occupiamo, per la maggior parte delle nostre rappresentanti, a tutt’oggi. Se sia solo il caso di coltivare inutili illusioni lo scopriremo tra breve perché non è più possibile che la nostra partecipazione sia limitata al novanta per cento alle sole Seconda e Terza categoria, ma abbiamo bisogno di squadre che guardino lontano, a ridare vitalità ad una tradizione che non può svanire nel nulla ma che deve rigenerarsi proprio partendo da una storia scritta forse troppi anni fa, ma che merita di essere riscoperta e rigoduta anche per rigenerare quel senso di identità che spesso nello sport trova la linfa giusta anche per il rilancio di un intero territorio.

Ed è in questa ottica che andiamo a leggere l’impresa compiuta dal Mulazzo nella finale del Girone A di Seconda categoria. Che sarebbe stata una partita indecifrabile lo avevamo capito da subito anche perché il Ricortola aveva una voglia matta di salire più in alto, al punto da farne un obiettivo irrinunciabile, tale forse da condizionare anche l’approccio all’impegno.
Così, se sulla carta i massesi erano i grandi favoriti, con due risultati a loro favore, oltre a vantare nei tre precedenti impegni vittorie indiscutibili, nei fatti ha prevalso il senso di necessità del Mulazzo che, consapevole della sua posizione, sapeva di non avere niente da perdere e che quindi valeva la pena di dare il meglio per qualcosa che poteva essere ottenuto. Alla fine è avvenuto proprio l’inaspettato, ma, notate bene, senza che nessuno possa recriminare su quanto accaduto in campo perche i rossoblu di Strata hanno meritato abbondantemente la vittoria, evidenziando nei fatti una superiorità che qualcuno pensava non potesse esserci e che invece è emersa anche senza troppa fatica. Inutile dire che la soddisfazione finale ha assunto un valore del tutto particolare proprio perché la squadra ha dimostrato quello che solo in poche occasioni nel torneo si era visto e quindi ha fatto capire di avere potenzialità che sono uscite al momento giusto. Ma, la guerra non è ancora finita, anzi si è trattato di una battaglia importante, vinta con le armi a disposizione che però dovranno essere rimesse in campo nell’impegno di domenica quando il Mulazzo dovrà affrontare il Livorno 9 nella finalissima che decreterà quale delle due formazioni salirà in Prima categoria.
Certo, lo sanno tutti, non sarà una partita facile, ma crediamo che nei fatti non ci sarà molta differenza rispetto a quanto vissuto domenica scorsa perché la situazione psicologica sarà probabilmente la stessa, con il Livorno 9 che parte con il ruolo di favorito e i nostri con la parte da outsider, con la netta consapevolezza di non avere niente da perdere, al di là di pronostici, in questi casi del tutto inutili. Quindi, come si diceva un tempo, lancia in resta, bandendo dai possibili timori legati al nome e alla stazza dell’avversario per contare solo sulle proprie forze che, si è visto, non sono insignificanti ma, gestite bene, possono permettere di ottenere qualsiasi risultato.
Luciano Bertocchi