

Grande prova della squadra di Strata che, contro tutti i pronostici, si impone con il Livorno 9 dominando l’incontro e dimostrando di meritare il salto di qualità. Purtroppo, al di là dell’impegno, tutto resta affidato ai ripescaggi a dimostrazione di una formula senza senso, non in grado di dare una prospettiva certa allo sforzo profuso. Ma è un discorso vecchio.
è fatta! Anche l’ultimo impegno di stagione del nostro calcio si è consumato riservandoci una nuova indiscussa soddisfazione. Il Mulazzo, chiamato ad una dimostrazione di qualità contro una squadra della zona della costa centrale, il Livorno 9, non solo è uscito vincente, ma, per una volta almeno, ha dimostrato che il nostro calcio non è poi così male come sembrerebbe dimostrare il perenne confronto proprio con le squadre della marina, ma quando si pone un obiettivo è capace di dare lezioni inattese e per questo vincenti. Tanto, infatti, è successo perché la squadra di Strata ha tenuto banco praticamente per tutti i novanta minuti portandosi subito in vantaggio, raddoppiando in avvio di ripresa e, quando i padroni di casa hanno reagito. ha saputo controllare con la dovuta sicurezza, dando proprio una dimostrazione di qualità che raramente nel corso del torneo si era vista. Che è poi il vero rammarico di questa momento, per il quale andiamo a chiederci cosa sarebbe potuto succedere se i castellani avessero potuto mantenere quella continuità che veniva a galla solo in alcune occasioni, facendo capire che sotto sotto c’erano tutte le potenzialità per potere dominare il torneo, e che invece sono mancate in tante occasioni, addirittura proprio quando meno te lo potevi aspettare e magari il risultato atteso era del tutto scontato.
Ora, però, recriminare non serve, semmai fare tesoro dell’esperienza per capire che se si vogliono raggiungere traguardi importanti la dote sicura sulla quale contare è proprio la continuità specie quando alla base ci sia un organico idoneo per dare un senso alle ambizioni. Alla fine, comunque, resta solo la soddisfazione di avere fatto ben più di quanto atteso perché erano in pochi a credere che la squadra vista nel corso del torneo potesse trovare i giusti equilibri proprio nel momento più delicato della stagione. Invece, è successo e da lì bisogna ripartire anche se, dopo tanta impresa, le certezze che l’impegno venga premiato sono abbastanza remote e la prospettiva che resta aperta è solo quella del ripescaggio che dovrebbe avvenire eventualmente solo nel mese di luglio.

Un po’ poco, almeno per quanto visto, perché a nostro avviso non si può impegnare un numero così cospicuo di società nella lotteria dei play off, con quello che costa in termini economici e di tempo, senza dare la certezza che, a cose fatte, ci sarà almeno il premio sperato. Invece, tutto resta in predicato, legato a variabili imponderabili che potranno esser verificate in tutt’altro momento quando magari anche i giochi di mercato, quelli nei quali si deve decidere quale possa essere la possibile caratura di una squadra in base alla collocazione, sono già in fase di esaurimento e quindi diventa difficile trovare i giocatori adatti per l’eventuale nuovo inserimento. Insomma, tanto per ripeterci e per dire cose già dette troppe volte in passato, una nuova dimostrazione di pochezza da parte di una Lega Calcio che sembra più pensare a problemi di natura economica che non dare nuovo impulso ad un sport come il calcio sempre più in crisi e sempre meno calato nella realtà locale, come va dimostrando il costante calo delle squadre impegnate nei diversi tornei. Non ha senso infatti disputare una lunga serie di partite solo per ipotizzare di dare la giusta gratifica a chi l’abbia meritata solo sulla base di rinunce e ritiri al momento imprevisti.
Una presa in giro già sperimentata in passato e che lascia solo tanto amaro in bocca a chi la debba subire come sta parzialmente succedendo proprio anche in casa del Mulazzo, stando a numerosi si dice, dove, al di là della indubitabile soddisfazione, si recriminerebbe su uno strascico inutile e dispendioso che poteva essere evitato visto che non dava alcuna garanzia. Insomma, un’altra occasione perduta per la Lega di dimostrare di avere davvero a cuore il settore che gestisce, preoccupata solo di trovare squadre che paghino le iscrizioni senza tenere conto che quanto profuso deve comunque avere un obiettivo certo e che le promesse a vuoto non producono niente di buono ma solo quella disaffezione che è sotto gli occhi di tutti e che, nel caso della Lunigiana, ma non solo, ha portato ad una riduzione delle squadre addirittura superiore al sessanta per cento. Ma sappiamo bene che anche queste resteranno, come sempre in passato, solo inutili riflessioni, che non solo non avranno risposte nei fatti , ma avranno anche in futuro ulteriori conferme, almeno fino a quando anche il calcio capirà di non essere più l’unico sport gradito ai giovani e alle famiglie e che, quando il gradimento toccherà il fondo, per recuperare consensi dovrà compiere quegli sforzi che non dovranno guardare solo all’utile di pochi ma all’interesse collettivo. Cosa che al momento, ma ormai da troppo tempo, proprio non riusciamo ad intravedere.
(Luciano Bertocchi)