
Convegno al teatro della Rosa con vari esperti sul tema. Una situazione di grave difficoltà con solo il 35% delle persone disabili che hanno trovato occupazione

Un convegno senza dubbio dal grande interesse e dal grande valore sociale, quello che si è svolto venerdì scorso al teatro della Rosa. Un incontro che ha visto il suo punto centrale sul tema “Disabilità e diritto al lavoro: normativa, criticità e prospettive”. Nel 1999 veniva approvata la legge 168 sul collocamento mirato, che nelle intenzioni del legislatore avrebbe dovuto favorire l’inclusione lavorativa e sociale di migliaia di persone con disabilità. Oltre vent’anni dopo, molto è stato fatto in quella direzione ma il traguardo appare ancora lontano, visto che meno del 40% delle persone disabili risulta occupato. Dati concretizzati da Paolo Bestazzoni, presidente dell’Associazione Lunigianese Disabili (ALDI), “purtroppo una volta conclusa la scuola dell’obbligo gran parte delle famiglie con persone disabili vedono sparire gran parte dell’attenzione delle istituzioni pubbliche”. E quindi quegli strumenti di sostegno che hanno accompagnato la vita dei ragazzi con disabilità nel percorso scolastico “si perdono quando si vuole proseguire gli studi o si vuole entrare nel mondo del lavoro. Un dato che è stato reso ancora più drammatico nei difficile anni della pandemia”. Con una fotografia sul lavoro disabile fortemente preoccupante: “su 100 persone dai 15 ai 64 anni, abili al lavoro, solo 35 sono occupate. A fronte di un tasso medio europeo di oltre il 50%”.

Una situazione grave lamentata anche dal Direttore Generale dell’ANDEL (Agenzia Nazionale Disabilità e Lavoro) Marino Bottà che ha evidenziato come le risorse dedicate alle persone con disabilità vengano al momento prevalentemente utilizzate nell’ambito dell’assistenza, in una prospettiva obsoleta e limitata. Mentre invece, per sostenere un percorso di autonomia e di vita indipendente, “sarebbe necessario investire concretamente le risorse nell’ambito dell’inserimento lavorativo. Purtroppo ci troviamo in una condizione di scollamento tra aziende e le agenzie di collocamento. Le aziende sentono come di dover ottemperare un obbligo legislativo mentre in realtà hanno tutte le possibilità di aprire un confronto e di assumere una persona disabile pienamente funzionale all’attività della sua azienda. Solo che questo confronto non c’è quasi mai”. E del resto la stessa Veronica Valenti, docente di Istituzioni diritto pubblico e diritto delle pari opportunità all’Università di Parma ha sottolineato nel suo intervento come la legislazione italiana in materia, “pur essendo per molti versi all’avanguardia debba essere aggiornata per quanto concerne la nozione di disabilità, anche la Corte Costituzionale ha sollecitato in questo senso il legislatore”. Ma c’è chi ha messo al centro del suo progetto di azienda le persone con disabilità e lo ha raccontato sul palco della Rosa. Si tratta dell’imprenditore fiorentino Marco Bartoletti, presidente della BB Holding, società operante nel settore dell’alta moda. Il segreto dell’imprenditore è molto semplice: mettere al centro la persona, il suo valore e la sua dignità, con particolare attenzione ai disabili, ai malati di tumore e alle persone con difficoltà psichiche. Costoro infatti trovano nell’azienda un accesso privilegiato e vengono considerate una vera e propria risorsa e una ricchezza, potendo così dimostrare le proprie qualità, al contrario, purtroppo, di ciò che accade in molte altre realtà Italiane, sia pubbliche che private. Sono poi intervenuti Matteo Venturi, presidente della delegazione di Massa Carrara Confindustria e Marco Formato, direttore della Società della Salute: “la SdS ha in corso 40 inserimenti lavorativi, 31 tirocini e 12 inserimenti specializzati”. Il convegno è stato moderato da Cosimo Ferri mentre gli onori di casa sono stati fatti dal sindaco, Jacopo Ferri.
(Riccardo Sordi)