Due treni in meno per la Lunigiana, la protesta dei sindaci

Con il nuovo orario invernale due convogli da e per Firenze partiranno/arriveranno alla Spezia invece che a Pontremoli come in precedenza Due treni in meno per la Lunigiana, la protesta dei sindaci

Due treni in meno per la Lunigiana. Questa è stata la spiacevole notizia emerse dal nuovo orario ferroviari in vigore da lunedì 12 dicembre. Nello specifico si tratta del treno che partiva da Firenze Santa Maria Novella alle 14:53 con fermata a Pisa alle ore 16.06 e arrivava a Pontremoli alle ore 17:39. Si tratta del treno 18377 che è stato confermato ma, una volta raggiunta Sarzana, si dirige verso la Spezia anziché verso la Lunigiana. Stesso destino per un altro treno regionale, ovvero il diretto 18423 con partenza da Pontremoli alle 18.21 e arrivo a Firenze alle 21.08. Anche in questo caso la partenza è prevista dalla Spezia escludendo totalmente la Lunigiana. Una scelta di Trenitalia e di Regione Toscana che ha creato ferme proteste da parte dei sindaci del territorio. A partire dal primo cittadino di Pontremoli, Jacopo Ferri, “Mi spiace molto che la marginalità e la montanità della nostra terra siano ancora una volta mortificaste da Regione Toscana e Trenitalia, così come sono rammaricato che con una decisione del genere si vanifichi lo sforzo che fece – insieme a tutto il Consiglio Regionale che approvò unanimemente e diverse mozioni in proposito – l’Assessore dell’epoca Riccardo Conti (scomparso qualche anno fa) istituendo più corse dirette Pontremoli-Firenze e stabilendo, ante litteram, il corretto principio: ‘prima la Toscana. Tutta!’. Chiedo quindi – e chiederò attraverso una mozione specifica che proporrò di presentare a tutti i capigruppo – che sia subito ripristinata, così come originata ed operativa fino a ieri, la coppia di treni Pontremoli-Firenze oggi modificata in partenza/arrivo”. Protesta cui si allinea anche il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini “non c’era alcun motivo per privare la Lunigiana di queste due corse dirette e invece ce ne sono molti, di motivi, per chiedere che siano immediatamente ripristinate. Studenti e lavoratori saranno come sempre i soli a pagare queste scelte devastanti”. Una scelta che potrebbe avere riflessi negativi anche per l’ambito turistico della Lunigiana: “Si stanno facendo tantissimi sforzi per migliorare l’offerta turistica e i numeri sono confortanti. Certo che se il legislatore agisce così e priva il territorio dei trasporti si rischia vanificare quanto di buono fatto finora dai Comuni”.