
Nella chiesa parrocchiale Madonna di Fatima
Li vedi l’uno accanto all’altro, ognuno con un proprio carattere che ti fa riconoscere provenienze vicine e lontane e soprattutto fa intuire la sensibilità di chi li ha custoditi con cura nella propria casa, di anno in anno, in attesa della notte che ricorda il mistero di una nascita che ha cambiato la storia dell’umanità. Sono gli ottanta presepi che altrettanti cittadini hanno portato nella chiesa della Madonna di Fatima di Groppoli per condividerli fino al giorno dell’Epifania.
Ogni presepe ha una storia che si intreccia con i sentimenti di chi lo ha tenuto con cura, lo ha condiviso con i propri cari e lo conserva nel ricordo del momento felice quando lo ha scoperto e portato con sé. Non sono soltanto piccole opere d’arte: sono espressione di sentimenti e di spiritualità sinceri e poco importano i materiali con i quali sono stati realizzati, a volte poverissimi, a volte raffinati.
Arrivano anche da molto lontano: dall’Africa, dalla Turchia, dal Perù, dalla Colombia, dal Brasile, dal Messico, dall’ex Russia, dall’Inghilterra e ciascuno ne ricorda la provenienza anche nelle rappresentazioni antropologiche dei personaggi, perché giustamente ogni popolo vuole riconoscersi e identificarsi nel mistero della Natività. Molti sono i presepi che arrivano dalle regioni italiane: da quello ambientato nei trulli di Alberobello a quello realizzato con le pietre di Assisi, ma ci sono presepi che arrivano dalla Sicilia, da Napoli, da Matera. Interessanti sono anche le tecniche ed i materiali per la loro realizzazione: si va dalla terracotta al legno, al pregiato argento, al cristallo e ai vetri di Murano, alle stoffe e alle pietre di fiume.
Ci sono i presepi dell’artista Francesco Pellegri, pittore e intagliatore di sughero, stupendamente creati persino nel guscio di una noce, ma trovate anche i presepi carichi di significati religiosi e civili di Laura Lazzerini, realizzati dopo aver vissuto momenti drammatici durante l’alluvione di Aulla del 2011. Creando con le pietre raccolte dopo la terribile alluvione la maestra Laura ha sfidato e vinto la sua battaglia sulle paure e sui ricordi più drammatici e lo ha fatto con raro garbo e tanta sensibilità artistica.
La mostra degli ottanta presepi è stata inaugurata l’otto dicembre assieme alla benedizione delle statuine di Gesù Bambino e resterà aperta sino al sei gennaio, visitabile sempre prima e dopo le celebrazioni liturgiche e su prenotazione al numero 333 1039408.
(Riccardo Boggi)