Conclusi a Mocrone gli appuntamenti liturgici nell’Oasi di Fatima
All’Oasi di Fatima, Mocrone di Villafranca. Da sinistra: il diacono Edamo Barbieri, don Francesco Pagani, don Pietro Giglio e don Bernardo Scusa

Erano iniziati il 13 maggio scorso a Mocrone gli appuntamenti liturgici nel minuscolo santuario “Oasi di Fatima” per concludersi il 13 ottobre. Il minuscolo santuario, fortemente voluto da don Francesco Pagani, con la collaborazione dell’intera comunità mocronese e di tanti altri fedeli, si trova su una collinetta da cui pare abbracciare il paese. Alle ore 16 è stato recitato il Santo Rosario, la preghiera preferita e raccomandata dalla nostra Mamma Celeste.
Alle 17 Santa Messa celebrata da don Francesco coadiuvato dal parroco don Pietro Giglio, don Bernardo Scusa e dal diacono Edamo, alla presenza di un buon numero di persone. Il celebrante, nell’omelia, ha evidenziato il ruolo di Maria nella storia della salvezza.
“La Madre di Dio e nostra è l’alba, è un soffio di luce che apre una nuova storia d’amore tra l’uomo e l’Eterno. In Lei, l’umano e il divino prendono forma. Come nell’oscurità segreta della terra germoglia la spiga, così nel grembo di Maria è germogliato, in silenzio, il “grano” che sarà “macinato” sul legno della Croce per la salvezza dell’umanità. Pane di vita che sazia la nostra sete di infinito e di eternità. Maria canta il Magnificat celebrando le bellezze di un Dio che rende possibile l’impossibile, che si mette dalla parte del povero e dell’ultimo svelando un Padre dal cuore di Madre. Dobbiamo imparare dalla Madonna per sfidare la notte che, sovente, ci avvolge confidando nel Signore. È Lui il cireneo fedele che cammina al nostro fianco. Sempre”.
La Vergine viene esaltata, dalla e nella Chiesa, con molteplici titoli e tante sono le forme di devozione nei suoi confronti, in ogni parte del mondo. Calava il sole, cedendo il passo alla sera, mentre salivano verso il cielo terso i canti mariani, intonati con fede. 

(i.f.)