Marina di Massa. Il vescovo Mario sulla guerra in Ucraina con l’Accademia della Pace
Nel tardo pomeriggio di mercoledì 24 agosto, nei pressi del pontile di Marina di Massa, tra la folla di bagnanti che si apprestava a rientrare dalla spiaggia, sono comparse improvvisamente decine di bandiere: quelle arcobaleno della Pace, quelle bianche di Azione Cattolica, quelle verdi e oro di Legambiente. A farle sventolare, oltre alla leggera brezza che spirava dal mare, un coloratissimo e nutrito gruppo di persone di ogni età, che in coro hanno scandito più e più volte “All we are saying is give Peace a chance” (Tutto ciò che stiamo dicendo è: date una possibilità alla Pace), refrain della notissima “Give Peace a chance”, canzone che Lennon scrisse nel 1969 ma che, purtroppo, risulta ancora attuale.
È iniziato così il Flashmob “In piazza per il disarmo e la Pace”, voluto e organizzato dall’Accademia Apuana della Pace a sei mesi dall’inizio della guerra russo-ucraina. La partecipata manifestazione, circa 150 le persone presenti, ha visto alternarsi ai cori e ai canti per la pace gli interventi della portavoce dell’Accademia, Antonella Cappè, di Nando Sanguinetti, presidente provinciale dell’ANPI e, in chiusura, del Vescovo fra’ Mario Vaccari. “Oggi siamo ancora in piazza, per condannare l’invasione russa dell’Ucraina e per dire sì alla Pace” ha esordito Antonella Cappè ricordando poi le vittime, civili e militari, del conflitto e il carico di danni ambientali ed economici da esso derivati; denuncia inoltre la scarsa convinzione dei tentativi diplomatici italiani ed europei, troppo presto sostituiti dalla scelta di inviare armi all’Ucraina e l’ipocrisia con cui si legittima una rinnovata corsa internazionale agli armamenti in nome della difesa nazionale. “Un’altra storia si sarebbe potuta scrivere e narrare – ha insistito Cappè – senza armi ma attraverso la via diplomatica, la via dell’interposizione, l’intermediazione e i Corpi di Pace. L’alternativa nonviolenta ai conflitti è possibile e quanto mai necessaria oggi, specie di fronte alle armi nucleari, la Pace si costruisce con la volontà e la caparbietà di chi la cerca per davvero”. Anche l’intervento di Nando Sanguinetti si è rivelato in sintonia con ll’AAdP e l’invito a “impegnarci per cambiare il mondo in senso solidaristico e sociale” è stato accolto con un applauso convinto.
A concludere la manifestazione l’intervento di mons. Mario Vaccari. “Stante la situazione chiara di aggressione di un paese sovrano su un altro, come perseguiamo il dovere di soccorrere la vittima e adoperarsi per fermare l’invasore?” è la domanda che ha aperto le riflessioni del Vescovo, che prosegue esprimendo forte preoccupazione perché nonostante i tanti strumenti alternativi a disposizione “dagli sviluppi delle iniziative e dalle mosse degli Stati si ricava l’impressione che a dominare sia un rinato senso della guerra come strumento per risolvere i conflitti”. Attraverso le parole di papa Francesco sulla “terza guerra mondiale a pezzi”, fra’ Mario ha esortato ad ascoltare le vittime della violenza, a guardare la realtà coi loro occhi e a prendere le parti delle persone vulnerabili, che pagano il prezzo più alto di ogni conflitto.
Infine l’invito a chiedersi quanto, nella propria vita, si sia capaci di essere miti, aperti, disponibili all’ascolto, capaci di disinnescare le contese e di tessere la concordia. “Ognuno se lo domandi” sono le ultime parole che il Vescovo ha rivolto ai presenti: ad esse fa eco un lungo e commosso applauso. Il canto finale e le parole di ringraziamento degli organizzatori hanno concluso la manifestazione. Da segnalare la significativa presenza dell’Azione Cattolica: non solo con il presidente Marco Leorin e il conduttore dell’iniziativa Marco Gervastri, ma per la partecipazione di numerosi soci, soprattutto Giovani e Giovanissimi, che hanno suonato e animato canti e cori, e piccoli dell’ACR che con i loro colori e le loro voci ci hanno fatto davvero sognare un Mondo migliore.