L’antica chiesa di Santa Burlanda attende di essere recuperata

Risale all’inizio del XIV secolo ed è nel territorio della parrocchia di Giucano di Fosdinovo

Il caratteristica campanile a vela (foto tratta da https://catalogo.beniculturali.it/)

Santa Burlanda non ha un volto, ma ha un campanile. Navigando nel mare di internet si legge che “Viti e olivi si mescolano ai piedi di un suggestivo campanile a vela di epoca medioevale; la chiesa che lo sorregge forse un tempo era un convento femminile e Santa Burlanda una donna scherzosa che passo lì la sua vita”. Nulla di tutto ciò. Questa chiesa, che si trova nel territorio della parrocchia dei Santi Fabiano e Sebastiano di Giucano (frazione di Fosdinovo), portava essa stessa questo titolo, prima che passasse alla odierna chiesa parrocchiale posta nel borgo.
Conosciuto oggi come “Chiesa di Santa Burlanda”, l’edificio è da tempo in stato avanzato di degrado. Le prime notizie sono antecedenti al 1304, secondo quanto attesta un’iscrizione del 1777 ubicata nella nuova chiesa di Giucano. Pur essendo stata consacrata, secondo alcune fonti, nel 1300 non compariva nelle decime del 1303 ma soltanto negli Estimi del 1470-71 quale dipendenza del Capitolo di Sarzana. In origine era invece soggetta alla chiesa di San Lorenzo di Paghezzana dalla quale in epoca non precisata fu smembrata. Recenti immagini, facilmente accessibili visitando il sito internet della Cei www.chieseitaliane.chiesacattolica.it e cercando la voce “Oratorio di Santa Burlanda”, mostrano in modo inequivocabile la necessità urgente di intervento per salvare in extremis questo gioiello.

La chiesa di Santa Burlanda a Giucano di Fosdinovo (foto tratta da https://catalogo.beniculturali.it/)

Da qui l’iniziativa del giovane e intraprendente parroco don Emanuele Borserini, da appena poco più di un anno presente nel territorio di Fosdinovo, di partecipare al bando “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”, configurato nel PNRR. Questo progetto è inoltre collegato alla più ampia iniziativa presentata dal comune di Fosdinovo “Attrattività dei borghi storici. Progetto locale di rigenerazione culturale e sociale”.
La qualità del bene e l’urgenza dell’intervento sono ben delineate dai tecnici che hanno seguito la pratica: “Si tratta di una pregevole cappella rurale realizzata agli inizi del secolo XIV – si legge – e caratterizzata da un alto campanile a vela con quattro celle campanarie (oggi ridotte a due) presente sulla facciata. L’edificio ad aula rettangolare con doppia falda è composto da una tipica struttura muraria in pietra a faccia vista a filaretto. Il contesto al quale appartiene la chiesa è di carattere rurale, così come ancora oggi documentato dagli elaborati urbanistici. Negli anni, attorno alla Chiesa, si è formata una piccola area cimiteriale impreziosita da lapidi. L’immobile è parte integrante del paesaggio rurale dell’entroterra lunense caratterizzato da secolari coltivazioni specializzate quali uliveti e vigneti”.
“La Chiesa – spiega ancora la relazione tecnica – è stata nel medioevo importante riferimento delle comunità locali distribuite negli abitati sparsi. La copertura ha un cedimento nella zona centrale della navata ed è ormai prossima al collasso strutturale. La vegetazione infestante copre gran parte dell’interno e dell’esterno e attraverso la propagazione degli apparati radicali minaccia la stabilità dell’edificio”.
Il progetto di restauro si assume dunque l’arduo compito di rimettere in luce i caratteri medievali dell’edificio sacro. Una volta recuperata, la chiesa di Santa Burlanda verrà inserita nel più ampio itinerario proposto dal comune di Fosdinovo, che si propone come un’appendice al collegamento tra i borghi e castelli storici di Fosdinovo, Ponzanello, Pulica e Giucano. Anche l’interno del fabbricato sarà reso completamente fruibile e visitabile. L’intervento di recupero e di restauro comporta anche la stabilizzazione dei terrazzamenti adiacenti e attualmente soggetti a fenomeni di instabilità a causa della mancata regimazione delle acque. Auspichiamo possa davvero avvicinarsi il giorno in cui Santa Burlanda potrà tornare a donare gioia a quanti giungeranno qui in visita ed in preghiera, avvalendosi non di chissà quali effetti speciali, bensì a partire dalla sua bellezza e dal toponimo in sé così giocondo.

Don Fabio Arduino