
Con il 53,5% il candidato del centrodestra si conferma sindaco del capoluogo ligure al primo turno. Nella città del marmo sarà necessario il secondo turno tra la candidata del centrosinistra (29,9%) e quello sostenuto da parte del centrodestra (18,9%)

Un ballottaggio e una conferma al primo turno: questo l’esito delle elezioni comunali nei due capoluoghi del comprensorio apuano-lunense chiamati al voto, Carrara e La Spezia. La riconferma riguarda il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, sostenuto da una coalizione di centrodestra fino a pochi mesi fa letteralmente a pezzi proprio sulla sua ricandidatura. Nonostante le pesanti critiche piovute sulla sua amministrazione, l’ex segretario provinciale della Cisl non solo ha sorprendentemente vinto al primo turno, con il 53,5%, ma ha conseguito oltre 5 mila voti in più rispetto al primo turno del 2017, nonostante il crollo dell’affluenza alle urne, fermatasi al 50%. Piera Sommovigo, avvocatessa ambientalista candidata dal centrosinistra a poche settimane dalla chiusura delle liste, dopo mesi di nomi bruciati e veti incrociati tra personalismi e ripicche interne alla coalizione, non è andata oltre il 37%, mentre gli altri 8 candidati hanno raggiunto percentuali inferiori al 2%. Se per il centrodestra spezzino adesso si pone l’interrogativo della coesione interna alla coalizione imposta da Toti, per il centrosinistra – confortato da sondaggi interni smentiti clamorosamente dal voto reale – si apre una fase di riflessione sull’incapacità di incanalare un malcontento rispetto alla gestione Peracchini evidentemente rifugiatosi nell’astensione.
Più articolata la partita di Carrara (affluenza in calo al 58,2%), su cui necessariamente ritorneremo nelle prossime settimane. Al ballottaggio andranno la candidata del centrosinistra Serena Arrighi, forte del 29,9% dei voti espressi, e Simone Caffaz, sostenuto da Lega, Nuovo PSI e alcune liste civiche, fermo al 18,9%. Dieci punti da recuperare possono sembrare molti, ipotizzando che su Arrighi si riverserà gran parte di quel 13,7% conquistato da Rigoletta Vincenti (M5S, Art.1 e lista civica di sinistra), ma la partita è più che mai aperta: molto dipenderà da dove si indirizzeranno i voti ottenuti dall’ex PD candidato di Fratelli d’Italia e Forza Italia Andrea Vannucci (17,1%) e quelli della coalizione socialista-renziana guidata da Cosimo Ferri e sostenuta dall’ex sindaco Zubbani, forte del 15,1% conquistato domenica. Le fratture in entrambe le coalizioni, la possibilità di apparentamenti alla luce del sole e di più probabili accordi sottobanco potrebbe portare ad un ballottaggio in cui qualsiasi previsione è azzardata. (D.T.)