Sono “I lucci della via Lago” a conquistare il 65° Bancarellino

Il libro di Giuseppe Festa ha ottenuto 168 preferenze

Lo scrittore Giuseppe Festa con la statuetta del San Giovanni di Dio, simbolo della vittoria del Premio Bancarellino
Lo scrittore Giuseppe Festa con la statuetta del San Giovanni di Dio, simbolo della vittoria del Premio Bancarellino

Giuseppe Festa è il vincitore del Premio Bancarellino 2022 con “I lucci della via lago” (edito da Salani). Un successo che lo scrittore ha salutato con una frase del protagonista del suo romanzo (personaggio ispirato a suo zio)“Beh come direbbe Mauri, ‘zio cantante che bello’. Grazie mille ragazzi, è stata un’emozione incredibile”. Ed a celebrare il successo del romanziere lombardo c’era una nutrita folla di giovani (oltre 600 ragazzi provenienti dalle scuole di tutta Italia) che hanno urlato e festeggiato con lui questo successo invadendo il palco allestito in Piazza della Repubblica. Il libro di Festa, con 168 preferenze, ha preceduto nell’ordine “Quelle in cielo non erano stelle” di Nicoletta Bortolotti (Mondadori” con 145 voti, “il segreto di Artica” di Viola Marchesi (Einaudi ragazzi) con 115 preferenze, “La banda degli Dei” di Barbara Fiorio(Rizzoli) con 87 voti ed infine “Noemi nella tempesta” di Alberto Pellai e Barbara Tamborini (DeAgostini) con 64 preferenze. La giornata del Bancarellino è iniziata presto, attorno alle 10, con i Laboratori di scrittura drammaturgica ”cinque libri in cerca d’attore”, organizzati dal Teatro del Pratello con il patrocinio del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna, che ha visto coinvolti 240 alunni nella rielaborazione dei libri finalisti (che sono stati in parte illustrati nel corso del pomeriggio) per dare il via alla stesura di un copione teatrale che verrà rappresentato il prossimo anno sul libro vincitore del Bancarellino.

Gli alunni partecipanti sono stati guidati alla scoperta di Pontremoli dagli allievi dell’IS Pacinotti Belmesseri di e immersi in un’atmosfera medievale con la Compagnia del Piagnaro. Alle 12 i ragazzi, secondo il metodo di votazione in atto dal 2012, si sono alternati alle urne allestite nella piazza, trasformandola in un gigantesco seggio a cielo aperto per decidere il vincitore della preziosa fascietta che vede nel suo albo d’oro autori come Giovanni Arpino, Mario Rigoni Stern, Mino Milani, Romano Battaglia, Astrid Lindgren (l’inventrice del personaggio di Pippi Calzelunghe) e tanti altri ancora. Si è quindi proceduto, nel pomeriggio, al tradizionale confronto con i gli autori dei libri finalisti, intavolato dal consueto presentatore del Premio, Daniele Sozzi. E in questo contesto Festa ha ricordato la genesi del suo romanzo “che è nato durante il primo lockdown. Nell’immobilità di quel presente ho ritrovato una pagina del mio passato: un’estate vissuta all’ombra della Mezza Torre, nella casa dei miei nonni, custodi di un vecchio maniero in riva al lago d’Iseo. Le avventure, i primi amori, la vita, la morte, il mistero. Tutto è ritornato a respirare come allora, sussurrandomi la storia dei Lucci della via Lago”. Prima della proclamazione del vincitore il sindaco Jacopo Ferri ha salutato i ragazzi presenti in piazza “Grazie agli autori, grazie a tutti gli organizzatori ma soprattutto una grazie di cuore a voi ragazzi. è un piacere vedere la piazza e tutta la città illuminata dal vostro entusiasmo. Quando vedo questa allegria, questa energia, questa diventa per me, e non solo per me, la piazza più bella del mondo”. Durante la premiazione è stata consegnata anche la targa con ”Menzione speciale fuori concorso” al libro “Non è colpa della nebbia” di Francesca La Mantia a ricordo della tragedia di Linate in memoria di Claudio e Valentina Giumelli. (r.s.)