Generare percorsi di reciprocità nella comunità cristiana

A Roma il seminario su famiglia e disabilità. Sr. Sandra Borruto, direttrice dell’Ufficio diocesano Evangelizzazione e Catechesi: aiutare le famiglie anche dal punto di vista scientifico”

Suor Sandra Borruto direttrice dell’Ufficio diocesano per la Catechesi

Sabato 26 marzo si è tenuto a Roma il seminario “Famiglia e disabilità” dal titolo Generare percorsi di reciprocità nella comunità cristiana, organizzato dal Servizio Nazionale per la pastorale delle persone con disabilità, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia. L’evento ha avuto l’intento di iniziare un percorso di sensibilizzazione e formazione degli operatori pastorali per accogliere ed includere le famiglie che vivono questa particolare dimensione: inclusione intesa come partecipazione attività alla vita della comunità, reciprocità, assunzione di ruoli e senso di appartenenza alla comunità cristiana. Grazie alle nuove tecnologie anche alcuni operatori pastorali dalla nostra diocesi hanno potuto partecipare a questo appuntamento tramite la diretta YouTube dal canale della CEI.
Chiediamo maggiori informazioni su questo seminario a Sr. Sandra Borruto, direttrice dell’Ufficio Evangelizzazione e Catechesi, che sta seguendo i lavori della Commissione Diocesana per l’Inclusione. Il seminario si è aperto con l’intervento don Gianni Carozza, docente di esegesi biblica presso l’Istituto teologico abruzzese-molisano di Chieti che ha offerto una riflessione biblica dal titolo “Rabbì chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”(Gv 9,2), offrendo un commento della pericope evangelica.
“Il Signore Gesù – ha sottolineato Sr. Sandra – corregge l’idea di coloro che attribuiscono alla malattia una motivazione di ammonizione e punizione, evidenziando che questa idea circolava allora, ma forse ancora oggi, anche tra i cristiani. Ci si può trovare nella sofferenza, nella tribolazione, nella disabilità e poter riconoscere che Dio è all’opera anche qui, continuamente, e ci invita ad una vita piena ad una vita bella”. Proprio a partire dalla sua esperienza di persona affetta da una malattia genetica rara, che quindi quotidianamente vive il limite, don Carozza ha inoltre sottolineato come “la sofferenza Dio la condivide, la usa per aprire ad una pienezza di vita inimmaginabile”.
Successivamente si è tenuto l’intervento del dott. Giovanni Miselli, psicologo e psicoterapeuta della Fondazione “Sospiro” dal titolo: “Complessità, differenza e appartenenza: le prospettive e i valori delle famiglie”. Il dott. Miselli ha cominciato la sua riflessione ricordando come nell’accompagnamento dei genitori dei bambini disabili le famiglie che non vadano lasciate sole. “Fino a poco tempo fa – ha commentato Sr Sandra – le famiglie venivano colpevolizzate. Riconoscere che le famiglie vadano aiutate anche dal punto di vista scientifico è un bel cambio di prospettiva”.
Occorre però operare un ulteriore passaggio: dalla colpa alla responsabilità, lanciando un appello nell’ottica di poter rispondere a queste persone, perché tutti noi possiamo fare la differenza. Nel pomeriggio si sono susseguite varie e ricche testimonianze di “buone pratiche” di fede e di inclusione proprio a testimoniare il possibile cammino.
“Terminato il seminario, – conclude Sr. Sandra – ci portiamo dentro il cuore istanze assieme a rinnovate consapevolezze e il desiderio che nella nostra Chiesa diocesana si attivino processi che ci aiutino sempre più a ‘camminare insieme’, tutti, nessuno escluso”.

(df)