
Un’apertura alla fiducia e alla speranza che non è venuta mai meno

“Famiglia Cristiana è un giornale sui generis, è un familiare ma non solo. Un magazine con attenzione all’attualità, ma non solo. Un giornale di servizio soprattutto per la cucina, la moda e la salute, ma non solo. Ha tante anime pur avendo la sua unità particolare”. Lo dice al Sir don Antonio Rizzolo – direttore del settimanale di ispirazione cattolica, fondato dal beato Giacomo Alberione – che, con il numero di Natale ha festeggiato i 90 anni dalla prima uscita.
“Famiglia Cristiana – prosegue don Rizzolo – ha accompagnato la storia italiana cercando di dare un’impronta di apertura, di speranza, di fiducia alle persone e, in particolare, alle famiglie”. Il 25 dicembre 1931, data del primo numero, era inserito in un contesto storico-sociale difficile: a livello mondiale due anni prima c’era stato il crollo di Wall Street; in Europa Hitler si affacciava alla storia; in Italia dominava il fascismo.
“Eppure, nasce una rivista dedicata inizialmente alle donne, alle figlie e alle ragazze per poi allargarsi sempre più nel dopoguerra, con l’arrivo di don Giuseppe Zilli alla direzione, ad affrontare la società, la cultura e l’attualità in tutte le sue forme. Da lì una serie di attenzioni alle realtà di cui non si parla spesso nei grandi media”.
Famiglia Cristiana è importante per l’apertura di fiducia e speranza che ha cercato e sempre cerca di infondere nei suoi lettori. Forte è sempre stato l’impegno nel segno della Dottrina sociale della Chiesa e del bene comune, il che ha attirato a più riprese sul giornale accuse di partigianeria (soprattutto in senso progressista), che l’attuale direttore respinge sostenendo che “non siamo mai stati un giornale schierato dal punto di vista politico, ma dalla parte delle famiglie e della gente”.
L’intento è sempre quello di portare alla luce le realtà di solidarietà e di bene che sono molto diffuse nel Paese. Fondamentali nel mantenere il rapporto con i lettori sono le rubriche, a partire dai “Colloqui col padre”, nel quale il direttore (il ‘padre’) ha modo di evidenziare il suo ruolo di sacerdote. Nel corso degli anni, poi, si sono aggiunte rubriche dedicate ai diversi aspetti dell’ambiente familiare. Di fronte alla crisi della pandemia e, al di fuori di essa, dell’editoria in generale, Famiglia Cristiana, afferma Rizzolo, cerca “di mantenere salda la rotta su quelle che sono le caratteristiche di sempre”.
“C’è bisogno di speranza e di fiducia”, dice, e il settimanale lo fa “raccontando la realtà, dialogando con le persone. Ma anche cercando sempre di infondere quella dimensione che apra a una prospettiva positiva di futuro”. Seguendo in ciò la via indicata dal Papa nel messaggio di auguri per questo 90° anniversario: “Vi incoraggio a servire con gentilezza la verità mediante il buon giornalismo che non dà spazio al chiacchiericcio mediatico”.
(F.P – Agensir)