La partecipazione di Fivizzano ad un importante convegno regionale
Organizzato dalla Regione e dall’Anci toscane si è tenuto, recentemente, un seminario in video conferenza per dare vita ad un manifesto per una nuova visione delle biblioteche pubbliche, incentrata su “quattro punti chiave”. I qualificati relatori si sono espressi su temi quali “la biblioteca come fonte di un ecosistema culturale, educativo, sociale, economico, come spazio fertile di cittadinanza, come centro di promozione alla lettura in ogni forma e modo”.
Vi ha partecipato anche il funzionario responsabile della biblioteca di Fivizzano, Francesco Leonardi, che ha svolto una brillante e propositiva relazione sul tema “In biblioteca per non lasciare indietro nessuno”. Premessa al suo intervento è stata la condivisione del ruolo delle biblioteche nell’attivare e nel produrre sempre nuova energia culturale e sociale e nell’essere, come prevede anche l’art. 40 dello Statuto comunale di Fivizzano, “punto d’incontro fra persone e… struttura dotata di spazi e attrezzature per mostre, dibattiti, conferenze, concerti e proiezioni”.
La biblioteca “E. Gerini” da tempo si sta muovendo in questa direzione, con molte iniziative rivolte ai piccoli ed agli adulti, perchè questi spazi li ha, ricchi d’arte e in edifici storici, tali da poter essere candidati ad ospitare le opere degli Uffizi di Firenze, dopo che a giugno saranno visitati dal direttore del prestigioso museo, Eike Schmidt. Una biblioteca, infatti, non può funzionare solo come “macchina da prestiti o come sala studio” e non preoccuparsi d’altro. “Prima di tutto, però, occorre coinvolgere direttamente gli utenti, rendere chiaro ai cittadini che la biblioteca è ben più ricca, accogliente, intelligente di qualsiasi smartphone o analogo device”. La gestione stessa della biblioteca non può essere costruita dall’alto, ma nascere dall’ascolto dei cittadini “ per essere centro di inclusione e coesione sociale, di cui c’è estremo bisogno, perché non sono le piattaforme virtuali a determinare la nostra qualità della vita, ma le relazioni e i servizi disponibili nei territori ( trasporti, piazze, asili, scuole, musei, cinema, teatri).
“Le biblioteche, in particolare, sono chiamate a ridurre la sofferenza sociale, che si sta attualmente vivendo, dando esempio di fantasia e di volontà, anche politica”. Sono concetti che Leonardi ha mutuato dal suo riferimento preferito, il saggio del 2014 “La biblioteca che vorrei” di Antonella Agnoli, consulente bibliotecaria di fama nazionale e progettista-curatrice di biblioteche in numerosissime città italiane, oltre che autrice di saggi.
“Non chiuderanno le biblioteche”, sostiene l’Agnoli, anzi bisogna costruirne di nuove, perché la rivoluzione digitale costringerà le persone, bombardate da informazioni, ad approfondire, a studiare, a fare ordine nel caos di Internet. Da questo deriva anche la necessità che le biblioteche abbiano bibliotecari preparati, in grado di fare da guida sempre aggiornata a chi vuole ampliare, approfondire, orientarsi, attraverso le giuste letture, fra le proprie conoscenze, rivolgendosi alla biblioteca.
L’intervento di Leonardi è stato concluso dalla lettura di alcuni passi del libro di Luciano Bianciardi “Il lavoro culturale”, nei quali lo scrittore grossetano con spirito satirico parla della sua esperienza come direttore della biblioteca Chelliana della sua città. Una lettura piacevole e un bell’esempio di come dovrebbe funzionare una biblioteca pubblica. (Andreino Fabiani)
Nel Museo di San Giovanni una mostra
con reperti e tesori di Castel dell’AquilaE’ stato di recente siglato l’accordo tra il Comune di Fivizzano e la Sovrintendenza di Lucca, per allestire – con ogni probabilità all’inizio dell’estate – nel Museo di San Giovanni, una mostra con gli oggetti d’arte del Castel dell’Aquila, la grande struttura medievale che sovrasta il borgo di Gragnola e ora in regime d’asta. Sono molti i reperti di pregio segnalati e che si potranno ammirare nella struttura museale nel centro storico fivizzanese; tra questi si segnala la statua in marmo di Santa Maria Egiziaca, conosciuta anche come “Santa Nuda”, rivestita dei soli capelli. Tra gli altri oggetti anche molte pregevoli ceramiche medievali appartenute ai Malaspina.