Un forte richiamo a società e istituzioni dalla Giornata mondiale del 2 aprile
La Giornata mondiale dell’ autismo, indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 18 settembre 2007, e fissata per il giorno 2 aprile, interpella la società, le istituzioni e ciascuno di noi. Le ultime stime, infatti, informano che un bambino su novanta neonati, rientra nello spettro del disturbo autistico, che consiste nella perdita del contatto con la realtà e la corrispondente costruzione di una vita interiore propria, anteposta alla realtà stessa.
L’ autismo infantile si manifesta già nei primi anni di vita ed è caratterizzato dal mancato sviluppo di relazioni sociali e affettive, difficoltà nell’uso del linguaggio, apatia, ripetitività nei giochi e rigidità nei movimenti. In un quadro così complesso, le famiglie che hanno persone affette da tale patologia vivono preoccupazioni costanti, comprese le domande per il futuro dei loro cari.
Diventa così necessario, anzi indispensabile, il supporto del Sistema sanitario, nazionale e locale, e degli esperti per diminuire il peso fisico e psicologico che grava sulle famiglie, all’interno delle quali lo stress rischia di divenire cronico con risvolti molto negativi su tutti i loro componenti. Genitori amorevoli che rinunciano a qualsiasi svago e persino al “lusso” di ammalarsi, attivandosi costantemente per creare relazioni, nella consapevolezza che il benessere del disabile e della famiglia sono indissolubili.
Molto importante il ruolo della scuola, che ha il dovere di predisporre percorsi individualizzati, creati ad hoc, onde offrire opportunità di crescita e di inserimento. È nel contesto dell’aula, insieme ai coetanei, che ha luogo ogni evento autentico di formazione, costruendo, giorno dopo giorno, con pazienza e competenza, personalità meglio strutturate e robuste.
Non dobbiamo dimenticare che negare alla persona autistica la possibilità di una formazione adeguata, di un lavoro, di una vita indipendente, nei limiti delle sue possibilità, è ledere i suoi diritti fondamentali. L’attuale emergenza sanitaria causata dalla pandemia Covid-19 sta limitando, se non addirittura impedendo, il normale svolgimento delle terapie (come, del resto, per tante altre malattie).
Uno stop pericoloso, che non ci possiamo permettere, come sottolinea l’Associazione Autismo Apuania che invita comuni, associazioni, enti e cittadini a collaborare in sinergia affinché nessuno si senta solo o abbandonato.
La Lunigiana ha sempre risposto positivamente, sposando l’idea di colorare di blu – il colore scelto per la suddetta Giornata – il 2 aprile facciate di municipi o monumenti. Esso rimanda alla notte stellata, al mare, alla stupenda “rosa blu” cantata da Michele Zarrillo, in quanto induce alla serenità. Quella che auspichiamo a tutti i soggetti autistici ed ai loro cari, unendoci in una lunga catena di solidarietà, vicinanza e condivisione. Soprattutto di amore e di rispetto, sinonimi di progresso, civiltà e futuro più “umano”.
Ivana Fornesi