Novembre e il vento al banco di prova

44meteoSe è vero che, finora, novembre non ci ha trattato male meteorologicamente parlando, risparmiando piogge prolungate, piene fluviali, alluvioni, tempeste di mare e altri fenomeni (di cui, al contrario, ottobre si era rivelato abbastanza prodigo), va ribadito che l’eccessiva inerzia meteo del mese che chiude il trimestre autunnale non è neppure un toccasana. Tanto è vero che martedì 17 è stata accolta con sollievo l’incursione della tramontana – fra l’altro, neppure ancora fredda – messasi in moto dopo il rapido transito notturno di un sistema frontale.
Erano ormai trascorsi dieci giorni dalla sua precedente comparsa, rivelatasi di troppo breve durata per mantenere sgombro il cielo. In men che non si dica, strati nuvolosi avevano ripreso campo e spadroneggiavano su di noi dispensando pioviggine ad intervalli e foschie più o meno dense, in particolare giovedì 12 e venerdì 13. Anche nelle giornate meno cupe e dal cielo parzialmente nuvoloso, il clima decisamente umido e la calma persino piatta di certe ore non permettevano sostanziali modifiche del bagnìo generale.
44meteo_tabellaUn cenno di venticello da Nord, nell’alta Lunigiana, muoveva l’aria sabato 14: lungi da poter essere scambiato per una seria, autentica corrente di tramontana, non era altro che il risultato del travaso d’aria dalla Val Taro, ricolma di strati a quote medio-basse. Tanto è vero che gli alti crinali della catena appenninica erano liberi da addensamenti, diversamente dai valichi della Cisa e del Brattello, ingombri di nebbia addossata dalla debole corrente settentrionale nel versante emiliano e che poi si dissolveva in quello toscano. Poche sventolate di tale schiatta mezzo nebbiosa non potevano certo fare miracoli, anzi: la sera, a brezza ancora presente, le auto in sosta erano già coperte di condensa. Nel pomeriggio, in aggiunta, mentre in basso persisteva il vento di travaso da Nord, in alto le correnti principiavano a girare a SW nascondendo il crinale, libero fino alle 16 circa, tra folti cumuli formatisi in quattro e quattr’otto.
Il 15, domenica, il tempo ha sfoggiato il vestito double-face, sereno e soleggiato al mattino (nebbia permettendo, s’intende), grigio e minaccioso il pomeriggio per l’approssimarsi della perturbazione atlantica. Proprio intorno alla mezzanotte fra domenica 15 e lunedì 16, hanno avuto inizio le precipitazioni, intensificatesi dall’una in poi e continuate costanti fino alle 6,30 circa.
Il cielo si è mantenuto coperto per l’intera mattinata senza ulteriori apporti piovosi, risultati di maggiore entità in alta Lunigiana (20 mm a Pontremoli-Verdeno, 22 mm a Villafranca-Ghiaione e oltre 30 mm ai passi della Cisa e del Lagastrello), più modesti nelle aree centro-orientali del bacino del fiume Magra (5,4 mm a Gragnola) e lungo la costa apuana (5-15 mm). Il transito del fronte ha sortito l’effetto di stuzzicare unaentilazione più vivace, in grado di sgomberare bene il cielo e di recare un alito più asciutto e pulito.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni